Habitat

Habitat 91AA*

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Buono
Stato attuale di conservazione: Sufficiente
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Medio

Siti in cui è segnalato

91AA* - Boschi orientali di quercia bianca

Boschi mediterranei e submediterranei termofili a dominanza di roverella (Quercus pubescens s.l.), che si sviluppano fino a circa 1.000 m di quota su versanti soleggiati, su substrati di varia natura (calcari detritici, calcari marnosi, arenarie, peliti-arenacee, peliti-sabbiose, peliti, depositi alluvionali). Nello strato arboreo alla roverella possono associarsi orniello (Fraxinus ornus), carpino nero (Ostrya carpinifolia), mentre dello strato arbustivo, spesso abbastanza sviluppato, possono entrare a far parte Carpinus orientalis, Emerus maius subsp. emeroides, Asparagus acutifolius, Ruscus aculeatus, Cornus sanguinea, Crataegus monogyna, Ligustrum vulgare, Acer monspessulanum, Pistacia terebinthus, Cotinus coggygria, Rosa sempervirens, Viburnum tinus, Laurus nobilis. Tra le specie lianose, oltre ad Hedera helix sono presenti, negli aspetti più termofili, Rubia peregrina e Smilax aspera.

Lo strato erbaceo è di solito modesto e caratterizzato da specie quali Brachypodium rupestre, Viola alba subsp. dehnehardtii, Cyclamen repandum e Buglussoides purpurocaerulea.

 

 

Caratterizzazione fitosociologica

I boschi riferiti a questo habitat sono inquadrati nelle suballeanze Lauro nobilis-Quercenion pubescentis Ubaldi 1995 e Cytiso sessilifolii-Quercenion pubescentis Ubaldi 1995 (alleanza Carpinion orientalis Horvat 1958 (ordine Quercetalia pubescenti-petraeae Klika 1933, classe Querco-Fagetea Br.-Bl. & Vlieger in Vlieger 1937).

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

L’habitat ha un’ampia distribuzione nel territorio regionale, dove è diffuso dai settori subcostieri, dove si presenta più frammentato, a quelli alto-collinari.

 

L'habitat nella Rete Natura 2000

Attualmente è segnalato in 50 siti anche se, viste le dimensioni limitate e la difficoltà d’accesso delle aree in cui si sviluppa, è probabile che sia maggiormente diffuso. La superficie complessiva occupata, dedotta dal Formulari è di 4981,089 ha che rappresenta una frazione significativa della sua distribuzione regionale.

 

Minacce e pressioni

Interventi selvicolturali (taglio a raso, ceduazione, tagli effettuati nella direzione del pendio, tagli a scelta commerciale dei migliori esemplari arborei, diradamento dello strato arboreo, rimozione degli alberi morti o morenti, eccessive ripuliture del sottobosco, rimozione del sottobosco, asportazione di ramaglie e scarti post-ceduazione).
Apertura di piste forestali.
Piste e sentieri.
Pascolo in aree boschive.
Realizzazione di elettrodotti.
Raccolta per consumo domestico.
Escursionismo a piedi, a cavallo e veicoli non motorizzati e motorizzati da fuoristrada.
Incendi (naturali e di origine antropica).
Danni da erbivori (ungulati domestici e selvatici), calpestio ed utilizzo eccessivo.
Localizzati episodi di erosione del suolo, idrica incanalata e di massa (frane). 
Costruzione di manufatti antropici (edifici, recinzioni, ecc.).
Ridotta estensione delle fitocenosi.
Presenza di aree urbane ed edifici residenziali, aree commerciali o produttive e strade nelle aree adiacenti al bosco.
Presenza di specie alloctone invasive (Ailanthus altissima e Robinia pseudacacia).
Modifica della composizione e della struttura delle fitocenosi (successioni regressive)

 

Strategie di conservazione

Adozione di specifici piani di assestamento forestale da redigersi per ambiti omogenei ed unitari.
Definizione di un quadro generale di indirizzi e prescrizioni, finalizzati all’adeguamento delle norme regolamentari esistenti.
Promozione di tecniche di gestione forestale a minor impatto.
Sperimentazione in aree campione, prioritariamente di proprietà pubblica, di interventi per la costituzione di cedui composti.
Definizione delle linee guida per la conversione a fustaia e interventi selvicolturali di miglioramento strutturale che promuovano la massima diversificazione floristico-strutturale.
Definizione degli ambiti forestali da lasciare alla libera evoluzione.
Definizione di un quadro generale di indirizzi e prescrizioni, finalizzati all’adeguamento delle norme regolamentari esistenti.
Regolamentazione del pascolo in bosco.
Realizzazione di un geodatabase, a supporto dell’attività di gestione e monitoraggio dei siti in cui è presente questo habitat.
Introduzione di misure per la regolamentazione delle attività venatorie e di quelle per la raccolta delle risorse del bosco. 
Definizione di un protocollo per la certificazione di qualità ambientale delle attività agro-silvo-pastorale mediante sperimentazione su aziende campioni attive all’interno dei SIC.

 

 

 

ZSC/SIC presenti: