Specie

Rosalia della alpi

Sistematica

Specie: Rosalia alpina
Classe: Insecta
Ordine:
Coleoptera

Stato di conservazione

Lista Rossa Italiana: NT

Lista Rossa UICN Europea: LC

Lista Rossa UICN Globale: VU

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Sufficiente
Stato attuale di conservazione: Insufficiente
Il Ruolo della Rete Natura 2000:
Elevato

Distribuzione nelle Marche

Rosalia alpina

La Rosalia alpina, con la sua colorazione blu macchiata di nero è tra i coleotteri più vistosi presenti nelle Marche. Le larve, il cui sviluppo dura alcuni anni, si nutrono di legno morto e scavano lunghe gallerie negli alberi malati. Gli adulti possono essere osservati nel corso dell’estate.

 

 

Habitat

È una specie molto selettiva le cui larve si sviluppano quasi esclusivamente all’interno dei tronchi morti o deperienti di grandi faggi; il suo habitat sono quindi le faggete mature in cui sia presente abbondante legno morto. Utilizza anche esemplari più o meno isolati come quelli che costituiscono le così dette “merigge”, nuclei di faggio lasciati nei pascoli per fornire ombra e cibo al bestiame.

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

I dati sulla presenza della specie sono frammentari e non consentono di definirne in modo puntuale la distribuzione. Allo stato attuale delle conoscenze sembra comunque essere diffusa in modo puntiforme nella porzione centro meridionale della dorsale appenninica. Mancano dati certi per la parte settentrionale della catena.

 

La specie nella Rete Natura 2000

La specie è segnalata in 12 siti. Le conoscenze sulla sua distribuzione sono ancora lacunose e non permettono di definire in modo certo il ruolo della rete, ma si ritiene che, visto il suo habitat, la maggior parte della popolazione regionale possa essere comunque compresa in Natura 2000.

 

 

Minacce e pressioni

La esigenze ecologiche piuttosto specifiche sono uno dei fattori che rende questa specie particolarmente vulnerabile. La disponibilità di tratti di faggeta con alberi stramaturi e marcescenti non è infatti garantita dal governo a ceduo ancora oggi ampiamente applicato in molte aree della regione. Anche gli interventi di conversione ad alto fusto, sebbene nel medio e lungo periodo potenzialmente positivi, se condotti senza tener conto delle esigenze della specie possono costituire una minaccia significativa.
Per questa specie, molto vistosa per la sua colorazione, un ulteriore fattore di pressione viene dalla cattura per collezionismo.

 

A02.01

Agricoltura

Intensificazione delle pratiche agrarie

A07

Agricoltura

Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici

B02.02

Selvicoltura

Taglio a raso e rimozione di tutti gli alberi

B02.04

Selvicoltura

Rimozione degli alberi morti o morenti

B07

Selvicoltura

Ceduazione

G05.04

Disturbo antropico

Vandalismo

G05.06

Disturbo antropico

Potature e rimozioni di alberi per incolumità pubblica

G05.07

Disturbo antropico

Misure di conservazione mancanti o sbagliate

J01.01

Modificazione dei sistemi naturali

Incendi di origine antropica

M01

Cambiamenti climatici

Cambiamenti nelle condizioni abiotiche

 

Strategie di conservazione

La gestione della Rosalia alpina è strettamente condizionata dall’habitat in cui vive, ovvero le grandi faggete. Le azioni da perseguire debbono pertanto prevedere lo sviluppo  di piani di gestione forestali che prevedano e garantiscano la presenza di un numero adeguato di alberi stramaturi, ovvero  di necromassa sia in piedi che a terra. Nelle aree in cui è maggiore la presenza della specie potrebbe essere valutata l’ipotesi di individuare porzioni di bosco da lasciare all’evoluzione naturale indefinita.

 

 

 

Siti Natura 2000 in cui รจ segnalata

 

ZSC/SIC: