Habitat

Habitat 9340

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Buono
Stato attuale di conservazione:  Sufficiente
Il Ruolo della Rete Natura 2000:
Elevato

Siti in cui รจ segnalato

9340 - Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

Boschi submediterranei e basso-collinari, calcicoli o silicicoli, a dominanza di leccio (Quercus ilex), spesso accompagnato da orniello (Fraxinus ornus), roverella (Quercus pubescens s.l.) e carpino nero (Ostrya carpinifolia) nello strato arboreo.
Tra gli arbusti sono generalmente frequenti Arbutus unedo, Phillyrea latifolia, Rhamnus alaternus, Pistacia terebinthus, Viburnum tinus, Erica arborea, Asparagus acutifolius Emerus majus subsp. emeroides; tra le liane Rubia peregrina, Smilax aspera, Lonicera implexa. Lo strato erbaceo è generalmente molto povero; tra le specie caratterizzanti si possono ricordare Asplenium onopteris, Cyclamen hederifolium, C. repandum, Carex distachya, C. halleriana, Limodorum abortivum.
I boschi di leccio più termofili si sviluppano lungo la fascia costiera estendendosi fino all’entroterra, su substrati da basici a subacidi, dove prevalgono le specie sempreverdi, sia nello strato arboreo, sia nel sottobosco.
I boschi più mesofili di leccio, che si sviluppa sui versanti più ombrosi e nelle aree di impluvio relativamente fresche e umide, tra circa 700 e 900 m s.l.m., su substrati calcarei o calcareo-marnosi, presentano uno strato arboreo misto con caducifoglie collinari, quali Ostrya carpinifolia e Acer opalus subsp. obtusatum. Lo strato erbaceo presenta un corteggio floristico più ricco, caratterizzato da specie nemorali mesofile, quali Cephalanthera longifolia, Melica uniflora, Melittis melissophyllum, Hepatica nobilis e Anemone apennina.
Sui versanti molto acclivi o semirupestri esposti a Sud su substrati calcarei compatti, dai fondovalle fino ai 700-800 m di quota, la lecceta si presenta in forma arbustiva e molto povera in specie.

 

 

Caratterizzazione fitosociologica

I boschi di leccio sono riferiti all’alleanza Fraxino orni-Quercion ilicis Biondi, Casavecchia & Gigante 2003, ordine Quercetalia ilicis Br.-Bl. ex Molinier 1934 em. Rivas-Martínez 1975, classe Quercetea ilicis Br.-Bl. ex A. & O. Bolòs 1950).

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

I boschi di leccio presentano una distribuzione molto frammentata lungo la fascia costiera, dove spesso hanno carattere relittuale. Sono presenti in formazioni extrazonali su versanti da molto acclivi a rupestri e in corrispondenza di rupi, lungo la dorsale.

 

L'habitat nella Rete Natura 2000

L’Habitat, fortemente condizionato dal substrato, è segnalato in soli 30 siti tutti, tranne uno, concentrati nella porzione meridionale della regione dove i rilievi sono marnoso arenacei e non calcarei. La superficie complessiva, dedotta dai Formulari, è di 2928,978 ha.

 

Minacce e pressioni

La principale minaccia per l’Habitat deriva dalla gestione non attenta delle attività selvicolturali che, spesso condotte attraverso il governo a ceduo, riducono la diversità strutturale delle formazioni con effetti negativi sia sulla composizione floristica che sulla presenza di esemplari di grandi dimensioni. L’Habitat è particolarmente sensibile al rischio di erosione superficiale con perdita del suolo e innesco di processi evolutivi regressivi tanto che spesso si presenta con una struttura da macchia alta. Per la disponibilità di ghiande le leccete possono essere soggette al pascolo eccessivo da parte degli ungulati domestici e soprattutto selvatici (cinghiale).

 

B02

Selvicoltura

Ceduazione

B02

Selvicoltura

Apertura piste forestali

B02.03

Selvicoltura

Rimozione del sottobosco

B02.04

Selvicoltura

Rimozione degli alberi morti o morenti

B02.06

Selvicoltura

Diradamento dello strato arboreo

B06

Selvicoltura

Pascolo in aree boschive

E01

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree urbane ed edifici residenziali

E02

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree commerciali o produttive

F03.01.01

Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura)

Danni causati dalla selvaggina (per densità eccessiva)

F04.02

Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura)

Raccolta per consumo domestico (funghi, piccoli frutti, ecc.)

G01.02

Disturbo antropico

Escursionismo a piedi, cavallo e veicoli non motorizzati

G01.03.02

Disturbo antropico

Escursionismo con veicoli motorizzati da fuoristrada

J01.01

Modificazione dei sistemi naturali

Incendi di origine antropica

J03.01

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica della composizione e struttura delle fitocenosi (successioni regressive)

 

Strategie di conservazione

La gestione di questo Habitat deve essere basata su un’attenta pianificazione degli utilizzi selvicolturali che partendo da piani di assestamento per ambiti omogenei preveda la presenza concomitante di varie tipologie strutturali compresi tratti ad alto fusto e a evoluzione naturale indefinita non solo in stazioni ecologicamente estreme.

 

 

 

ZSC/SIC presenti: