mercoledì 18 giugno 2025  15:08 

Due importanti eventi espositivi sono stati presentati questa mattina in Regione: le mostre “Henri Matisse e la Cappella di Vence. Come farfalle in volo: le casule” e “Pellegrini di speranza tra Roma e Loreto: documenti, cartografia e oggetti di antichi viaggiatori tra XVI e XIX secolo”. Entrambe fanno parte del programma delle iniziative organizzate nelle Marche in occasione dell’anno giubilare. Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche; monsignor Nazzareno Marconi, presidente della CEM e vescovo di Macerata; Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi, presidente della Fondazione Carima; Renato Poletti, presidente della Fondazione Giustiniani Bandini; Micol Forti, curatrice della mostra su Matisse, e Antonio Volpini che ha curato la mostra sui pellegrini della Via Lauretana.

La prima è promossa dalla Fondazione di culto e religione Vaticano II, dalla Diocesi di Macerata e dai Musei Vaticani, in collaborazione con la Fondazione Carima. Si è voluto rendere omaggio al celebre artista francese Henri Matisse e alla sua opera d’arte sacra: la realizzazione della Cappella del Rosario per il convento delle suore domenicane di Lacordaire a Vence, in Costa Azzurra. La mostra, nata da una prima idea di Renato Poletti, presidente della Fondazione Giustiniani Bandini, e curata da Micol Forti, responsabile della Collezione d’Arte moderna e contemporanea dei Musei Vaticani, sarà allestita nelle sale di Palazzo Ricci, sede della Fondazione Carima, e presenterà in esclusiva quattro casule che Matisse realizzò tra il 1950 e il 1951.

La mostra sarà inaugurata lunedì 23 giugno, alle ore 16 a Macerata, nella Cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista; interverrà il cardinale Gianfranco Ravasi. L’esposizione sarà poi aperta al pubblico a partire dal 24 giugno fino al 28 settembre, a Palazzo Ricci. Orari di apertura: martedì – sabato: 16.00 alle 19.00; domenica e festivi: 10.00-13.00; 16.00-19.00. Lunedì chiuso.  

“Siamo felici di collaborare a questa iniziativa – ha dichiarato il presidente Acquaroli – che apre il programma degli eventi pensati per celebrare il Giubileo nelle Marche. Per la nostra regione rappresentano una grande opportunità. Eventi dal risvolto spirituale e con riflessi di natura culturale, ma anche economica e turistica. Le Marche hanno una storia strettamente legata allo Stato Pontificio, e sono quindi parte del suo vasto patrimonio, tra cui vi è anche il Santuario di Loreto. Insieme alla CEM, abbiamo pensato di valorizzare e cogliere l'opportunità di unire al Giubileo e quindi, al richiamo dei Pellegrini, anche una serie di iniziative che possono rafforzare e coadiuvare esperienze di natura culturale. Ritengo pertanto che questi eventi diano forza al nostro territorio e valorizzino il grande patrimonio culturale di cui disponiamo. Questo vale per i turisti, per i pellegrini, ma anche per gli stessi marchigiani, per riscoprire la grandezza di questo territorio che ha generato tanta cultura nel corso dei secoli. E forse solo riscoprendo questa storia, noi possiamo affascinarci ulteriormente e di più del nostro territorio. Ringrazio dunque per queste opportunità che lanciano non soltanto una sfida turistica o culturale che è quella della riscoperta del valore profondo della nostra identità, delle nostre radici e della nostra storia”.

“In occasione del Giubileo 2025 – ha spiegato Micol Forti - insieme alla diocesi di Macerata, i Musei Vaticani hanno voluto regalare a tutta la regione Marche, oltre che alla città di Macerata una mostra un po' speciale. I Musei Vaticani conservano nella loro collezione di arte moderna e contemporanea un ricco nucleo di opere di Henri Matisse. Le opere provengono tutte dal lavoro preparatorio che il grande artista francese ha fatto per la realizzazione della Cappella di Vence, alla quale lavora proprio a metà del Novecento. Abbiamo voluto selezionare un piccolo gruppo di preziosissime opere. Soprattutto questa mostra offre la possibilità di vedere per la prima volta quattro delle casule che Matisse realizza per gli abiti liturgici di questo straordinario luogo che lui concepirà in ogni singolo dettaglio e, oltre a dei disegni, delle lettere, dei bozzetti preparatori, abbiamo fatto in modo che il pubblico possa ripercorrere tutti gli aspetti di questa di questa Cappella, di questa opera fantastica che ha segnato l'arte sacra del Novecento”.

“La Cappella di Vence di Henry Matisse, di cui, attraverso questa mostra, portiamo a Macerata elementi primaria importanza, come le quattro casule ed alcuni disegni, è un’opera totale – ha affermato monsignor Marconi - fondamentale nel percorso della storia dell’arte ed in quella dell’arte sacra. Per parlare al grande pubblico, direi che la Cappella di Vence è importante per comprendere l’arte del ‘900 come la Cappella degli Scrovegni di Giotto lo è per l’arte del ‘300 e la Cappella Sistina di Michelangelo per l’arte del ‘500. Portare a Macerata le casule di Matisse significa per me sfidare la mia città a confrontarsi con l’arte del ‘900 e con il tema del rapporto tra l’arte e la fede, qualcosa di davvero ‘centrato’ in una città universitaria per vivere anche intellettualmente il Giubileo. Un’opera totale perché quasi alla fine della vita e certo al culmine della sua sintesi artistica, un grande come Matisse vi affronta, con tutte le forme dell’arte un tema in maniera unitaria. Tentando una sintesi che possa interessare a visitare questa mostra, direi che a Vence Matisse affronta, da non credente, il tema del fascino dell’incontro imprevisto con una fede vissuta, celebrata e candidamente proposta ad un mondo che ritiene di non averne bisogno. Spero che con l’aiuto di grandi amiche ed amici come: Micol Forti, Renato Poletti ed il cardinale Ravasi, Macerata possa cogliere questa occasione unica di dare uno sguardo alla bellezza dell’arte del ‘900”.

“Quando in ambito del comitato promotore per il Giubileo – ha raccontato Poletti - avevamo ritenuto opportuno e desiderato di iniziare con un evento pressoché iconico, abbiamo tutti pensato a qualcosa che venisse dalla Santa Sede, principalmente dai Musei Vaticani. Abbiamo pensato alla ricostruzione che è stata fatta nei Musei Vaticani, nella sezione arti moderne e contemporanee, della Cappella di Vence voluta da Matisse. La cosa principale è che le casule realizzate da Matisse vengono esposte saltuariamente. Vederne quattro insieme ci è sembrata una cosa unica e valida. Così questo evento apre tutta una galleria di altri eventi di carattere giubilare che si svolgeranno nelle Marche”.

“Siamo davvero onorati – ha detto Sabatucci Frisciotti Stendardi - di poter ospitare presso il Museo di Palazzo Ricci la mostra sulle casule di Matisse, uno dei più importanti artisti del XX secolo. Un’occasione unica e irripetibile per far conoscere questi capolavori dell’artista francese che per la prima volta saranno esposti al pubblico simultaneamente in un contesto unico rappresentato dalla nostra collezione sul Novecento italiano. Ci auguriamo che questa iniziativa, di respiro internazionale, possa attrarre importanti flussi turistici rendendo il nostro territorio, di per sé già straordinario, ancora più appetibile. Siamo altresì lieti di aver potuto offrire la nostra collaborazione ai Musei Vaticani, auspicando che possa dare l’abbrivio a future sinergie, e alla Diocesi di Macerata, alla quale siamo legati da un proficuo rapporto di lungo corso”.

La seconda mostra, a cura di Antonio Volpini, promossa dalla Fondazione Giustiniani Bandini e dalla Diocesi di Macerata, in collaborazione con il Progetto Cammini Lauretani, la Biblioteca Statale di Macerata e la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, sarà allestita presso l’Ex Ospizio dei Pellegrini, all’Abbadia di Fiastra (Tolentino, Macerata). Ad inaugurarla, martedì 24 giugno, alle ore 12, sarà sua eminenza cardinale Gianfranco Ravasi, il quale prima, alle ore 11, presiederà una Santa Messa presso la chiesa della Santissima Annunziata in Abbadia di Fiastra.     

Questa mostra nasce dalla passione del suo curatore per il viaggio, con una predilezione per Loreto. “Le reliquie della Santa Casa – ha ricordato Volpini - furono meta di pellegrinaggio fin dall’inizio del XIV secolo e l’itinerario verso Loreto fu il più frequentato dai pellegrini, specialmente nelle ricorrenze giubilari, ma adoperato anche dai viaggiatori. Gli interventi papali conferirono ad esso anche un valore simbolico e un carattere istituzionale. Il percorso espositivo ripercorre le fasi salienti del viaggio: la preparazione, il percorso, la meta, focalizzando la dimensione giubilare. Il titolo stesso richiama il motto di questo Anno Santo 2025: Pellegrini di speranza; perciò il pellegrinaggio è qui proposto come metafora dell’esistenza”.

La mostra sarà visitabile fino al 7 gennaio 2026. Ingresso libero.