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martedì 25 luglio 2023  02:57 

“Prendo atto del congelamento di sei mesi della trattativa, da parte del Cda di Marche Multiservizi, sulla discarica di Riceci. Tuttavia questo congelamento non significa che la progettualità non possa ripartire dopo i sei mesi. Infatti il Cda chiede ad altri Comuni della Provincia di Pesaro Urbino la disponibilità di ospitare nei loro territori questo progetto, quindi prevede un eventuale spostamento. Se tra sei mesi questo spostamento non fosse possibile, perché non ci fossero auto candidature da parte dei Comuni, la questione potrebbe essere riproposta e portata avanti in uguale misura da Marche Multiservizi”.

È quanto afferma l’assessore all’Ambiente Stefano Aguzzi, intervenendo sulla vicenda. “Come Regione Marche, abbiamo inviato alla Provincia di Pesaro e Urbino, cosi come da lei richiesto, un documento nel quale evidenziamo quali siano le normative che consentono la realizzazione di discariche di rifiuti nella nostra Regione – continua l’assessore - Nella lettera da me inviata si specifica che, nel caso di una discarica per rifiuti non pericolosi che accolga rifiuti speciali e non sia individuata nel Piano d’Ambito come discarica strategica, nel rispettare i vincoli derivanti dai criteri di localizzazione previsti al capitolo 12 del PRGR vigente, si dovrà porre particolare attenzione, tra gli altri, a quello relativo alla distanza dai centri abitati, che non può essere inferiore a 2000 metri. Se invece si tratti di rifiuti urbani, la discarica può essere collocata a 500 metri dai centri abitati, ma dovrebbe essere prevista e approvata dall’ATA provinciale, quindi votata da tutti i sindaci della Provincia di Pesaro e Urbino, e questo a oggi non è avvenuto. Inoltre questa eventuale discarica per rifiuti urbani potrebbe lavorare solo per i rifiuti riguardanti la stessa provincia dove la discarica è ubicata.

Come detto precedentemente il dibattito riguardante la discarica di Riceci è spostato solo in avanti dal Cda di Marche Multiservizi ma non concluso. Voglio sperare che questo contributo dato dal mio assessorato e dagli uffici tecnici della Regione Marche possano concludere definitivamente la questione e impedire, di fatto, la realizzazione di un impianto così impattante in quel territorio che non rispetta la normativa dei 2000 metri dai centri abitati”, conclude l’assessore Stefano Aguzzi.