“Non c’è tempo da perdere, occorre un’azione immediata e corale, tra il livello statale e regionale, per contrastare la diffusione della Peste suina africana (Psa) attraverso un piano di contenimento dei cinghiali”. È quanto chiesto dal vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura, nell’ambito della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni. Le autonomie regionali hanno sollecitato un confronto preventivo alla ministra Teresa Bellanova, prima dell’approvazione, in Consiglio dei ministri, di un decreto legge per prevenire la propagazione della Psa.
“Una bozza è già circolata, per cui chiediamo di essere ascoltati e coinvolti nella fase di costruzione del provvedimento, al fine di difendere gli allevatori suinicoli dei vari territori – afferma Carloni – È necessario intervenire con immediatezza con un’azione efficace, attraverso l’adozione di un piano strategico di contenimento dei cinghiali. La peste africana colpisce suini domestici e selvatici, con livelli di mortalità al cento per cento. Dobbiamo ridurre i rischi sanitari e il relativo impatto economico che l’epidemia potrebbe arrecare all’intero settore suinicolo regionale e nazionale”. Le Regioni chiedono, pertanto, “misure di prevenzione e monitoraggio della malattia virale, con un’attività di ispezione e controllo igienico sanitario sugli esemplari di cinghiali, coordinate a livello nazionale, ma con una gestione regionale”.
La Psa è presente in tre continenti, compresa l’Europa (ultimo focolaio del 2020 si è sviluppato l’8 settembre in Germania) e minaccia di diffondersi ulteriormente. L’impatto sta cambiando i flussi commerciali legati non solo allo scambio di suini vivi, carni e prodotti derivati, ma anche ai mangimi. Uno dei principali problemi da affrontare, per contrastare la diffusione della peste suina africana, è rappresentato dall’eccessiva e incontrollata proliferazione dei cinghiali.