Gufo reale
Sistematica
Specie: Bubo bubo
Classe: Aves
Ordine: Strigiformes
Stato di conservazione
Lista Rossa UICN Italiana: NT
Lista Rossa UICN Europea: LC
Lista Rossa UICN Globale: LC
Stato delle conoscenze nelle Marche
Stato attuale delle conoscenze: Insufficiente
Stato attuale di conservazione: Non definibile
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Elevato
Distribuzione in periodo riproduttivo nelle Marche
Gufo reale
Il Gufo reale è il più grande rapace notturno europeo con un’apertura alare che supera abbondantemente il metro e mezzo. Si nutre soprattutto di mammiferi di piccole e medie dimensioni (ratti, ricci, lepri, ecc.) ma anche di uccelli come i piccioni ed altre specie di rapaci diurni e notturni. È una specie sedentaria che tende a rimanere per tutto l’anno nelle aree di nidificazione.
Habitat
Depone le uova, già dalla metà di febbraio, direttamente sul terreno, in cavità, cenge ed altre sporgenze riparate, su pareti rocciose anche di dimensioni modeste purché tranquille e non facilmente accessibili. Il territorio circostante deve presentare aree aperte, coltivate e non, in cui poter cacciare. Le aree urbane sono sfruttate per la presenza di molte prede potenziali come ratti e piccioni.
Distribuzione e consistenza nelle Marche
La distribuzione di questa specie nelle Marche è quasi del tutto sconosciuta. Nel passato più o meno recente è stata segnalata in quasi tutti i massicci montani ma gli unici dati recenti si riferiscono al Parco Nazionale Monti Sibillini, al Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi ed alla Riserva Naturale del Furlo. Dai dati disponibili la sua popolazione regionale è stimabile in meno di 10 coppie nidificanti.
La specie nella Rete Natura 2000
La specie è segnalata in 14 siti (6 ZPS e 8 SIC) ma in gran parte di essi si tratta di osservazioni sporadiche che non trovano conferme costanti nel tempo. Le conoscenze assolutamente insufficienti sulla distribuzione del gufo reale nelle Marche rendono difficile valutare il vero ruolo della rete Natura 2000 per la sua tutela. I dati disponibili e la distribuzione delle aree potenzialmente adatte ad essa fanno ritenere tuttavia che esso sia elevato.
Minacce e pressioni
La distribuzione molto limitata e soprattutto le conoscenze scarsissime sulla status della specie nelle Marche rendono difficile l’individuazione delle minacce che gravano su di essa a livello regionale.
Analogamente a quanto avviene nelle altre aree appenniniche possiamo immaginare che una pressione piuttosto forte venga dalla diffusione delle linee elettriche aree, causa di mortalità sia per urto che per elettrocuzione. Sulla disponibilità di prede incide sia l’intensificazione delle pratiche agricole che la riduzione della zootecnia con conseguente scomparsa delle aree aperte utilizzate per la caccia.
A02.01 |
Agricoltura |
Intensificazione delle pratiche agrarie |
A03.01 |
Agricoltura |
Sfalcio intenso o in intesificazione |
A03.03 |
Agricoltura |
Assenza di sfalcio |
A04.01 |
Agricoltura |
Pascolo intensivo |
A04.03 |
Agricoltura |
Assenza di pascolo |
A04 |
Agricoltura |
Sottoutilizzo dei pascoli |
A06.04 |
Agricoltura |
Abbandono delle coltivazioni |
A07 |
Agricoltura |
Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici |
C03.03 |
Attività minerarie, cave e produzione di energia |
Produzione energia eolica |
D02.01.01 |
Infrastrutture per il trasporto e per le utilities |
Linee elettriche e telefoniche aeree |
E01 |
Urbanizzazione e espansioni insediative |
Aree urbane ed edifici residenziali |
E02 |
Urbanizzazione e espansioni insediative |
Aree commerciali o produttive |
F03.01 |
Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura) |
Caccia |
F03.01 |
Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura) |
Presenza di carcasse con piombo |
F03.02.03 |
Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura) |
Trappolaggio, uso del veleno e bracconaggio |
G01.04.01 |
Disturbo antropico |
Attività di arrampicata |
J03.01.01 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Riduzione della disponibilità di prede (comprese carcasse) |
K02.01 |
Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi) |
Cambiamento nella composizione specifica (successione) |
Strategie di conservazione
Le conoscenze estremamente scarse sulla presenza della specie nelle Marche rendono difficile la definizione di una strategia di gestione puntuale. Allo stato attuale il percorso più opportuno sembra essere quello di eliminare, dalle aree potenzialmente adatte alla specie, i possibili fattori di mortalità in particolare mettendo in sicurezza le linee elettriche aeree. Sicuramente sono anche favorevoli gli interventi volti al mantenimento delle aree aperte nelle zone montane attraverso il sostegno alle attività agricole e zootecniche non intensive.
Siti Natura 2000 in cui รจ segnalata
ZPS:
ZSC/SIC: