Austropotamobius pallipes

L' Austropotamobius pallipes, anche per l’uso alimentare che ne ha sempre fatto l’uomo, è il più noto tra i crostacei d’acqua. E’ l’unico gambero autoctono nelle Marche e sino a pochi anni fa era anche la sola specie presente. Attualmente, accanto ad esso, ne sono comparse di nuove, alloctone, cioè introdotte dall’uomo, tra cui la più diffusa è il gambero rosso della Luisiana (Procambarus clarkii) con il quale compete, in genere soccombendo. 

 

 

Habitat

Il suo habitat sono i corsi d’acqua del piano montano e collinare caratterizzati da acque correnti, fresche e ossigenate. Preferisce i tratti con fondale ghiaioso e sabbioso ma ha bisogno che le sponde siano naturali con abbondante vegetazione ripariale per trovare rifugio in anfratti o nell’intrico di rami sommersi e radici.

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

La specie è presente, con popolazioni spesso piccole ed isolate, sostanzialmente in tutti i tratti montani dei principali bacini fluviali regionali. La sua distribuzione dettagliata, essenziale per avviare efficaci azioni di gestione, è tuttavia nel complesso ancora sconosciuta. 

 

La specie nella Rete Natura 2000

La specie è segnalata in soli 5 siti, 3 in provincia di Pesaro – Urbino e 2 in quella di Ascoli Piceno. Anche tenendo conto delle possibili carenze conoscitive, la relativa scarsità di corsi d’acqua nella rete Natura 2000 regionale fa ritenere che la maggior parte della popolazione marchigiana sia al di fuori di essa.

 

Minacce e pressioni

Le minacce che gravano sul gambero di fiume nelle Marche sono numerose. Innanzi tutto il degrado dell’habitat dovuto sia all’inquinamento che alla riduzione delle portate dei corsi d’acqua per i prelievi eccessivi. Accanto a ciò va segnalato che, nonostante i divieti vigenti la specie è oggetto di un significativo prelievo, a questo punto illegale, che va ad incidere su popolazioni spesso ridotte al lumicino. Ulteriore fattore di pressione è la recente comparsa e rapida espansione del gambero rosso della Luisiana (Procambarus clarkii) specie alloctona che, nelle aree in cui le due specie entrano in contatto tende ad eliminare il gambero autoctono.
La concomitante azione di questi fattori ha portato ad un drastico calo della specie che è oggi presente con piccole popolazioni, spesso isolate, aggiungendo quindi un ulteriore fattore di pressione.

 

A07	Agricoltura	Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici
A08	Agricoltura	Fetilizzazione
B02.02	Selvicoltura	Taglio a raso e rimozione di tutti gli alberi
E01	Urbanizzazione e espansioni insediative	Aree urbane ed edifici residenziali
E02	Urbanizzazione e espansioni insediative	Aree commerciali o produttive
E03	Urbanizzazione e espansioni insediative	Discariche
F01.01	Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura)	Allevamenti ittici intensivi o in intensificazione
F05.04	Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura)	Pesca di frodo
I01	Specie e generi invasivi e/o problematici	Specie invasive allocotone
J02.03.01	Modificazione dei sistemi naturali	Grandi derivazioni
J02.03.02	Modificazione dei sistemi naturali	Canalizzazione
J02.05.02	Modificazione dei sistemi naturali	Modifica della struttura dei corsi d'acqua
J02.05.05	Modificazione dei sistemi naturali	Piccoli impianti idroelettrici
J02.06	Modificazione dei sistemi naturali	Prelievo di acque superficiali
J02.07	Modificazione dei sistemi naturali	Prelievi di acque sotterranee
J02.10	Modificazione dei sistemi naturali	Gestione della vegetazione acquatica e delle sponde per il drenaggio
M01.02	Cambiamenti climatici	Siccità e riduzione delle precipitazioni

 

Strategie di conservazione

La tutela di questa specie richiede la messa in campo di una strategia integrata che si muova su diverse linee d’intervento. Innanzi tutto è necessaria una rigorosa azione di tutela delle aree in cui essa è presente ma anche di quelle ancora potenzialmente idonee. A questo scopo è essenziale almeno la verifica puntuale dei prelievi idrici, con controllo effettivo del rilascio del Deflusso Minimo Vitale, e una regolamentazione più stringente delle immissioni ittiche. Si ritiene comunque che la sola conservazione delle popolazioni ancora esistenti potrebbe non essere sufficiente, nel medio e lungo periodo, alla tutela della popolazione regionale per cui andrebbe valutata l’ipotesi di reintrodurre la specie in parte delle aree da cui è scomparsa.
Accanto e contestualmente a ciò va intensificato il controllo sulla pesca illegale e monitorata la popolazione di gambero rosso della Luisiana per intervenire tempestivamente nelle situazioni in cui le due specie entrassero eventualmente in contatto.

 

 

 

Siti Natura 2000 in cui è segnalata

 

ZSC/SIC:

• IT5310010 - Alpe della Luna - Bocca Trabaria
• IT5310017 - Monte Nerone - Gola di Gorgo a Cerbara
• IT5310019 - Monte Catria - Monte Acuto
• IT5340006 - Lecceto d'Acquasanta
• IT5340018 - Fiume Tronto tra Favalanciata e Acquasanta