Specie

Lampreda padana

Sistematica

Specie: Lampetra zanandreai
(in Direttiva: Lethenteron zanandreai)
Classe: Agnatha
Ordine: Petromyzontiformes

Stato di conservazione

Lista Rossa Italiana: VU

Lista Rossa UICN Europea: LC

Lista Rossa UICN Globale: LC

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Sufficiente
Stato attuale di conservazione: Vulnerabile
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Basso

Distribuzione nelle Marche

Lampreda padana

La Lampreda padana è un pesce appartenete alla classe dei Ciclostomi che differisce dai pesci ossei (Osteitti) a cui appartengono tutte le altre specie delle acque dolci marchigiane per molto caratteri; il più peculiare è probabilmente la mancanza di mascelle, per cui la bocca si presenta come un’apertura circolare, e dalla presenza di una lunga fase larvale. che dura 4 – 5 anni. L’alimentazione è detritivora e la dimensione massima degli adulti, che vivono 6 – 8 mesi, è di 20 cm circa.

 

 

Habitat

Vive nei tratti medi ed alti corsi d’acqua, in aree in cui la corrente moderata favorisce la presenza di fondali sabbiosi o fangosi in cui le larve vivono infossate. Gli adulti, per la riproduzione, cercano invece fondali ghiaiosi.

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

La specie nelle Marche è presente esclusivamente nel bacino del fiume Potenza, in particolare nel tratto da Pioraco a San Severino Marche con densità mediamente abbondanti. Questa piccola popolazione ha un grandissimo valore biogeografico poiché è l’unica in Italia a sud del Po e rappresenta uno dei limiti meridionale della distribuzione mondiale della specie. 

 

La specie nella Rete Natura 2000

La specie è segnalata in due soli siti. Anche se ulteriori ricerche ne aumentasse il numero la maggior parte della popolazione sarebbe comunque al di fuori della rete Natura 2000.

 

 

Minacce e pressioni

La specie, molto localizzata nelle Marche, è minacciata dall’alterazione dell’habitat provocata dagli interventi di gestione idraulica, dai prelievi idrici eccessivi e dalla presenza di opere trasversali che interrompono la continuità ecologica del corso d’acqua.
Anche la possibile predazione da parte di specie introdotte può costituire una pressione da tenere sotto controllo.
In generale comunque la minaccia principale viene dall’areale ristrettissimo della popolazione regionale (il solo fiume Potenza).

 

A07

Agricoltura

Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici

A08

Agricoltura

Fetilizzazione

B02.02

Selvicoltura

Taglio a raso e rimozione di tutti gli alberi

D02.04

Infrastrutture per il trasporto e per le utilities

Impianti di trattamento delle acque

E01

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree urbane ed edifici residenziali

E02

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree commerciali o produttive

E03

Urbanizzazione e espansioni insediative

Discariche

F01.01

Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura)

Allevamenti ittici intensivi o in intensificazione

J02.03

Modificazione dei sistemi naturali

Canalizzazione e derivazioni idrauliche

J02.05.02

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica della struttura dei corsi d'acqua

J02.05.05

Modificazione dei sistemi naturali

Piccoli impianti idroelettrici

J02.06

Modificazione dei sistemi naturali

Prelievo di acque superficiali

J02.07

Modificazione dei sistemi naturali

Prelievi di acque sotterranee

J02.10

Modificazione dei sistemi naturali

Gestione della vegetazione aquatica e delle sponde per il drenaggio

J02.11

Modificazione dei sistemi naturali

Variazione del tasso di sedimentazione, sedimentazione

J02.12.02

Modificazione dei sistemi naturali

Dighe e difese da inondazione nelle acque interne

J02.12.03

Modificazione dei sistemi naturali

Barre, traverse ed altre opere idrauliche trasversali

J03.06.02

Modificazione dei sistemi naturali

Introduzioni, reintroduzione e ripopolamenti per la pesca amatoriale

M01.02

Cambiamenti climatici

Siccità e riduzione delle precipitazioni

 

Strategie di conservazione

La strategia di gestione di questa specie è sostanzialmente la medesima valida per quasi tutta l’ittiofauna regionale ed è riassumibile nei punti di seguito elencati. Vanno evitate le alterazione dell’alveo fluviale ed ove indispensabili, per ragioni di sicurezza idraulica, debbono interessare, contemporaneamente, tratti non troppo lunghi. La gestione della vegetazione ripariale non deve prevedere la sua completa eliminazione e i tagli debbono essere effettuati secondo un programma prestabilito che eviti nella stessa stagione l’intervento sulle due sponde e per tratti lunghi. Devono essere eliminate le immissioni ittiche. Non debbono essere realizzate ulteriori opere trasversali che impediscano i movimenti della fauna ittica lungo il corso d’acqua ed anzi quando possibile vanno eliminate le esistenti o sostituite con strutture “permeabili” ai pesci. Vanno verificati con attenzione i prelievi idrici controllando che sia rilasciato almeno il Deflusso Minimo Vitale. Debbono essere ridotte le immissioni inquinanti sia da fonte puntuale che diffusa.

 

 

 

Siti Natura 2000 in cui รจ segnalata

 

ZSC/SIC: