Specie

Barbastello comune

Sistematica

Specie: Barbastella barbastellus
Classe: Mammalia
Ordine: Chiroptera

Stato di conservazione

Lista Rossa Italiana: EN

Lista Rossa UICN Europea: VU

Lista Rossa UICN Globale: NT

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Gravemente insufficiente
Stato attuale di conservazione: Non definibile
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Non definibile

Distribuzione nelle Marche

Barbastello comune

Il Barbastello comune è un chirottero di medie dimensioni, lungo (coda esclusa) circa 5 - 6 cm e con un apertura alare di 25 – 30 cm. L’alimentazione è basata soprattutto su piccoli insetti, come microlepidotteri e tricotteri, che cattura in prossimità di zone umide. Non è chiaro se la specie sia migratoria o no; compie comunque spostamenti significativi. Le colonie riproduttive normalmente sono formate da alcune decine di femmine.

 

 

Habitat

Frequenta soprattutto le aree boscate ma si può incontrare anche nei centri abitati. Per i rifugi estivi e le nursery utilizza soprattutto le cavità e le spaccature degli alberi morti ma anche gli edifici dove sfrutta gli interstizi nelle murate, le cassette degli avvolgibili, le travi, le soffitte ecc.. I rifugi invernali sono collocati per lo più in cavità sotterranee, sia naturali che artificiali, fresche.

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

Il quadro della distribuzione della specie nelle Marche riflette la mancanza di studi sistematici sulla chirotterofauna. Tuttavia è segnalata in modo puntiforme in diversi tratti della dorsale appenninica e, al di fuori di essa, nel comune di Fermo (Forconi 2010). Quest’ultimo dato in particolare ci fa comprendere come le informazioni disponibili sono quindi del tutto insufficienti a definirne lo status nella Regione.

 

La specie nella Rete Natura 2000

Allo stato attuale risulta segnalato in 6 soli siti Natura 2000. Nel SIC IT5330017 la presenza non è stata confermata in tempi recenti. La gravissima carenza di dati non consente di valutare il ruolo della rete per la sua conservazione.

 

Minacce e pressioni

La specie, facendo ampio uso delle cavità degli alberi per la riproduzione, è particolarmente vulnerabile agli interventi selvicolturali che riducono la disponibilità di grandi esemplari arborei. Contemporaneamente è sensibili al disturbo delle provocato dalla attività speleologiche condotte in modo non attento poiché usa le cavità ipogee per lo svernamento. Il legame con gli edifici è minore per cui la loro cattiva gestione, seppur esercita pressioni negative, non può essere considerata in genere di primaria importanza.

Come per tutte le specie insettivore l’utilizzo di pesticidi è un fattore che riduce significativamente la disponibilità di risorse trofiche.

 

A07

Agricoltura

Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici

A10.01

Agricoltura

Rimozione di siepi e filari alberati

B02.04

Selvicoltura

Rimozione degli alberi morti o morenti

B02.05

Selvicoltura

Produzione forestale non intensiva (lasciando legno morto e alberi maturi)

B07

Selvicoltura

Ceduazione

C03.03

Attività minerarie, cave e produzione di energia

Produzione energia eolica

E01.01

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree urbane ed edifici residenziali

E02.01

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree commerciali o produttive

E06.01

Altre attività edili

Demolizioni

E06.02

Altre attività edili

Manutenzioni e ricostruzioni di edifici

G01.04.02

Disturbo antropico

Speleologia

G01.04.03

Disturbo antropico

Fruizione turistica delle grotte

G05.06

Disturbo antropico

Potature e rimozioni di alberi per incolumità pubblica

G05.08

Disturbo antropico

Chiusura di grotte e gallerie

J01.01

Modificazione dei sistemi naturali

Incendi di origine antropica

 

Strategie di conservazione

 

 

Siti Natura 2000 in cui รจ segnalata

 

ZSC/SIC: