Specie

Cobite

Sistematica

Specie: Cobitis bilineata
(in Direttiva: Cobitis taenia)
Classe: Actinopterygii
Ordine: Cypriniformes

Stato di conservazione

Lista Rossa Italiana: LC

Lista Rossa UICN Europea: LC

Lista Rossa UICN Globale: LC

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Sufficiente
Stato attuale di conservazione: Vulnerabile
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Molto basso

Distribuzione nelle Marche

Cobite

Il Cobite è un piccolo pesce, strettamente bentonico, che raramente supera i 12 cm di lunghezza. Specie prevalentemente notturna si nutre di piccoli invertebrati e frammenti vegetali che raccoglie filtrando i sedimenti del fondo.

 

 

Habitat

Occupa i tratti medi e bassi dei corsi d’acqua dove la corrente moderata favorisce la presenza di fondali sabbiosi o fangosi. Qui trascorre le ore diurne infossato nel substrato per uscirne al crepuscolo in cerca di cibo; grazie ad adattamenti morfologici e fisiologici è in grado di sopportare livelli scarsi d’ossigeno. Le uova vengono deposte, tra maggio e luglio, sulla vegetazione acquatica. 

 

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

Diffusa ma in genere non abbondante, principalmente nei tratti fluviali di fondovalle. Dai dati della Carta Ittica regionale sembra mancare nelle provincie di Fermo ed Ascoli Piceno. 

 

 

La specie nella Rete Natura 2000

Il cobite è segnalato in 5 siti tutti collocati nella porzione centro settentrionale della regione. La sua diffusione legata ai tratti fluviali di fondovalle fa si che solo una porzione assolutamente marginale della popolazione sia compresa nella rete Natura 2000.

 

 

Minacce e pressioni

La specie non sembra allo stato attuale particolarmente minacciata. In generale comunque, soprattutto nei corsi d’acqua minori, l’alterazione dell’habitat per interventi di manutenzione e soprattutto i prelievi idrici eccessivi, che a volte conducono, nel periodo estivo, al completo disseccamento, possono creare situazioni critiche a livello locale.

 

A07

Agricoltura

Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici

A08

Agricoltura

Fetilizzazione

B02.02

Selvicoltura

Taglio a raso e rimozione di tutti gli alberi

D02

Infrastrutture per il trasporto e per le utilities

Impianti di trattamento delle acque

E01

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree urbane ed edifici residenziali

E02

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree commerciali o produttive

E03

Urbanizzazione e espansioni insediative

Discariche

F01.01

Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura)

Allevamenti ittici intensivi o in intensificazione

J02.03

Modificazione dei sistemi naturali

Canalizzazione e derivazioni idrauliche

J02.05.02

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica della struttura dei corsi d'acqua

J02.05.05

Modificazione dei sistemi naturali

Piccoli impianti idroelettrici

J02.06

Modificazione dei sistemi naturali

Prelievo di acque superficiali

J02.07

Modificazione dei sistemi naturali

Prelievi di acque sotterranee

J02.10

Modificazione dei sistemi naturali

Gestione della vegetazione aquatica e delle sponde per il drenaggio

J02.11

Modificazione dei sistemi naturali

Variazione del tasso di sedimentazione, sedimentazione

J02.12.02

Modificazione dei sistemi naturali

Dighe e difese da inondazione nelle acque interne

J02.12

Modificazione dei sistemi naturali

Barre, traverse ed altre opere idrauliche trasversali

J03

Modificazione dei sistemi naturali

Introduzioni, reintroduzione e ripopolamenti per la pesca amatoriale

M01.02

Cambiamenti climatici

Siccità e riduzione delle precipitazioni

 

Strategie di conservazione

La strategia di gestione di questa specie è sostanzialmente la medesima valida per quasi tutta l’ittiofauna regionale ed è riassumibile nei punti di seguito elencati. Vanno evitate le alterazione dell’alveo fluviale ed ove indispensabili, per ragioni di sicurezza idraulica, debbono interessare, contemporaneamente, tratti non troppo lunghi. La gestione della vegetazione ripariale non deve prevedere la sua completa eliminazione e i tagli debbono essere effettuati secondo un programma prestabilito che eviti nella stessa stagione l’intervento sulle due sponde e per tratti lunghi. Devono essere eliminate le immissioni ittiche. Non debbono essere realizzate ulteriori opere trasversali che impediscano i movimenti della fauna ittica lungo il corso d’acqua ed anzi quando possibile vanno eliminate le esistenti o sostituite con strutture “permeabili” ai pesci. Vanno verificati con attenzione i prelievi idrici controllando che sia rilasciato almeno il Deflusso Minimo Vitale. Debbono essere ridotte le immissioni inquinanti sia da fonte puntuale che diffusa.

 

 

Siti Natura 2000 in cui è segnalata

 

ZSC/SIC: