Ululone appenninico
Sistematica
Specie: Bombina pachypus
Classe: Amphibia
Ordine: Anura
Stato di conservazione
Lista Rossa Italiana: EN
Lista Rossa UICN Europea: EN
Lista Rossa UICN Globale: EN
Stato delle conoscenze nelle Marche
Stato attuale delle conoscenze: Insufficiente
Stato attuale di conservazione: Insufficiente
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Elevato
Distribuzione nelle Marche
Ululone appenninico
L’Ululone appenninico è un piccolo anfibi, raggiunge i 6 cm di lunghezza, la cui caratteristica più evidente è il ventre vivacemente macchiato di giallo che mostra, come difesa, quando si sente in pericolo. L’alimentazione è basata su insetti, molluschi e altri invertebrati mentre la riproduzione può avvenire tra maggio e agosto. Lo sviluppo larvale dura tra le 8 e le 11 settimane e i girini nati da deposizioni tardive possono svernare e completare la metamorfosi la stagione successiva.
Habitat
Occupa e si riproduce in raccolte d’acqua ferma o debolmente corrente di piccole dimensioni e scarsa profondità; può quindi utilizzare sia strutture antropiche, come vasche per l’abbeverata o fontanili, che naturali come pozze, anche temporanee, ai margini dei corsi d’acqua o lungo le strade sterrate.
Distribuzione e consistenza nelle Marche
La specie risulta rara e localizzata lungo la catena appenninica. Ulteriori ricerche sarebbero necessarie per definire in modo più puntuale la sua distribuzione anche alla luce del vistoso decremento che hanno subito molte delle sue popolazioni.
La specie nella Rete Natura 2000
La specie è segnalata in 17 siti distribuiti omogeneamente lungo tutta la dorsale appenninica ma il rapido declino subito dalla specie nel recente passato richiederebbe una verifica dell’effettiva presenza attuale. In generale comunque la rete Natura 2000 sembra intercettare la maggior parte della popolazione regionale.
Minacce e pressioni
La specie è tra le più minacciate a livello regionale. Le pressioni maggiori vengono dalla scarsa disponibilità di habitat idonei alla riproduzione. I prelievi eccessivi hanno infatti ridotto la disponibilità di pozze d’acqua permanenti mentre gli individui che si riproducono in quelle molto piccole e/o temporanee spesso mostrano una bassa produttività.
La permanenza solo di piccole popolazioni molto isolate e per questo facilmente soggette a estinzioni locali, è un altro elemento di forte criticità che rende incerto il futuro della specie nella Marche dove, fortunatamente, allo stato attuale, non sono noti casi di chitridiomicosi malattia che si ritiene sia responsabile del declino della specie in altre aree.
A04.01 |
Agricoltura |
Pascolo intensivo |
A04 |
Agricoltura |
Abbeveratoi con struttura non idonea all'insediamento di anfibi |
A04 |
Agricoltura |
Gestione degli abbeveratoi non idonea all'insediamento di anfibi |
A07 |
Agricoltura |
Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici |
D01.02 |
Infrastrutture per il trasporto e per le utilities |
Strade |
E01 |
Urbanizzazione e espansioni insediative |
Aree urbane ed edifici residenziali |
E02 |
Urbanizzazione e espansioni insediative |
Aree commerciali o produttive |
F03.02.01 |
Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura) |
Cattura per collezionismo |
G01.03.02 |
Disturbo antropico |
Escursionismo con veicoli motorizzati da fuoristrada |
J02.05.03 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Modifica dei corpi d'acqua ferma |
J02.06 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Prelievo di acque superficiali |
J02.07 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Prelievi di acque sotterranee |
M01.02 |
Cambiamenti climatici |
Siccità e riduzione delle precipitazioni |
Strategie di conservazione
La conservazione della specie nelle Marche passa innanzi tutto da una stretta tutela dei siti di riproduzione noti in particolare per il rischio di disseccamento. Oltre a ciò sembra indispensabile provare a ampliare la consistenza della popolazione regionale magari partendo dalla creazione di nuove opportunità di insediamento in aree prossime a quelle in cui la specie è già presente in quanto più facilmente colonizzabili. Perché questa strategia possa avere successo è comunque indispensabile colmare le lacune conoscitive sulla sua distribuzione.
Siti Natura 2000 in cui รจ segnalata
ZSC/SIC: