Scazzone
Sistematica
Specie: Cottus gobio
Classe: Osteichthyes
Ordine: Scorpaeniformes
Stato di conservazione
Lista Rossa Italiana: LC
Lista Rossa UICN Europea: LC
Lista Rossa UICN Globale: LC
Stato delle conoscenze nelle Marche
Stato attuale delle conoscenze: Sufficiente
Stato attuale di conservazione: Sufficiente
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Medio
Distribuzione nelle Marche
Scazzone
Lo Scazzone è un piccolo pesce, raggiunge in genere i 15 – 16 cm, inconfondibile per la testa grande ed appiattita da cui il nome dialettale di “capesciotto” o “capisciotto” con cui è conosciuto nelle Marche. È una specie solitaria e territoriale, notturna, che si alimenta esclusivamente di invertebrati che cattura sul fondo. La riproduzione avviene tra marzo e maggio quando la femmina depone le uova in ripari preparati dal maschio che poi le difende attivamente fino alla schiusa.
Habitat
Lo Scazzone è una specie molto esigente che vive solo nei tratti montani dove trova fondali ciottolosi e acque limpide, fredde e ben ossigenate.
Distribuzione e consistenza nelle Marche
Lo scazzone, dalla lettura della Carta Ittica regionale risulta diffuso, localmente anche con densità elevate, in tutti i corsi d’acqua montani delle Marche, dal confine con l’Emilia Romagna sino al Chienti.
La specie nella Rete Natura 2000
La specie è segnalata in 9 siti distribuiti tra le province di Pesaro – Urbino, Ancona e Macerata. Dai dati disponibili si ritiene che la rete Natura 2000 sia riuscita da intercettare una porzione significativa della sua popolazione regionale.
Minacce e pressioni
La specie nelle Marche sembra esser minacciata soprattutto dalla riduzione delle portate, provocata dalla captazione delle sorgenti montane, e, localmente, dall’inquinamento sia da fonti puntuali che diffuse.
A07 |
Agricoltura |
Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici |
A08 |
Agricoltura |
Fetilizzazione |
B02.02 |
Selvicoltura |
Taglio a raso e rimozione di tutti gli alberi |
D02 |
Infrastrutture per il trasporto e per le utilities |
Impianti di trattamento delle acque |
E01 |
Urbanizzazione e espansioni insediative |
Aree urbane ed edifici residenziali |
E02 |
Urbanizzazione e espansioni insediative |
Aree commerciali o produttive |
E03 |
Urbanizzazione e espansioni insediative |
Discariche |
F01.01 |
Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura) |
Allevamenti ittici intensivi o in intensificazione |
J02.03 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Canalizzazione e derivazioni idrauliche |
J02.05.02 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Modifica della struttura dei corsi d'acqua |
J02.05.05 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Piccoli impianti idroelettrici |
J02.06 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Prelievo di acque superficiali |
J02.07 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Prelievi di acque sotterranee |
J02.10 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Gestione della vegetazione aquatica e delle sponde per il drenaggio |
J02.11 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Variazione del tasso di sedimentazione, sedimentazione |
J02.12.02 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Dighe e difese da inondazione nelle acque interne |
J02.12 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Barre, traverse ed altre opere idrauliche trasversali |
J03 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Introduzioni, reintroduzione e ripopolamenti per la pesca amatoriale |
M01.02 |
Cambiamenti climatici |
Siccità e riduzione delle precipitazioni |
Strategie di conservazione
La strategia di gestione di questa specie è sostanzialmente la medesima valida per quasi tutta l’ittiofauna regionale ed è riassumibile nei punti di seguito elencati. Vanno evitate le alterazione dell’alveo fluviale ed ove indispensabili, per ragioni di sicurezza idraulica, debbono interessare, contemporaneamente, tratti non troppo lunghi. La gestione della vegetazione ripariale non deve prevedere la sua completa eliminazione e i tagli debbono essere effettuati secondo un programma prestabilito che eviti nella stessa stagione l’intervento sulle due sponde e per tratti lunghi. Devono essere eliminate le immissioni ittiche. Non debbono essere realizzate ulteriori opere trasversali che impediscano i movimenti della fauna ittica lungo il corso d’acqua ed anzi quando possibile vanno eliminate le esistenti o sostituite con strutture “permeabili” ai pesci. Vanno verificati con attenzione i prelievi idrici controllando che sia rilasciato almeno il Deflusso Minimo Vitale. Debbono essere ridotte le immissioni inquinanti sia da fonte puntuale che diffusa.
Siti Natura 2000 in cui รจ segnalata
ZSC/SIC: