venerdì 25 agosto 2023  11:11 

Un momento della funzione religiosa nella zona Sae di Pescara 

 

«Abbiamo bisogno di anima oltre che di case, alla ricostruzione materiale va affiancata quella delle comunità, solo così questi posti torneranno come erano prima del terremoto».

Le parole di monsignor Piero Coccia, arcivescovo emerito di Pesaro, ascolano di nascita, riassumono perfettamente il pensiero di tutti coloro che sono intervenuti, nel tardo pomeriggio del 24 agosto, alla messa in ricordo delle vittime marchigiane del sisma del 2016.

La cerimonia religiosa si è tenuta nella zona Sae di Pescara del Tronto, la frazione di Arquata dove si registrò il pesante bilancio di 52 morti sui 299 totali che la tragedia causò tra Amatrice, Accumoli e, appunto, il comune piceno.

Nutrita la partecipazione degli abitanti, molti dei quali avevano assistito anche alla veglia notturna al “parchetto della memoria”, insieme al sindaco Michele Franchi. Così come anche quella delle autorità civili e militari; tra questi, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ed il sottosegretario Lucia Albano, oltre ad una nutrita rappresentanza dei sindaci del territorio.

Anche l’Ufficio Speciale Ricostruzione, con il direttore Marco Trovarelli, dirigenti e parte dei dipendenti, ha voluto manifestare la propria vicinanza alla comunità arquatana in una data così dolorosa. Ma che deve ricordare a tutti l’impegno che, quotidianamente, va messo per ricostruire questi bellissimi luoghi.