martedì 4 luglio 2023  10:50 

Un'immagine del centro di Amandola 

 

Sul simbolo del mandorlo che fa bella mostra di sé sullo stemma comunale, ci sono diverse versioni. Quella più gettonata, lo vede arrivare dalla pianta che primeggiava sulla sommità di Castel Leone. Secondo alcuni, a causa delle sofferenze della bellissima Fillide, che da queste parti trovò la morte trasformandosi in un mandorlo dopo aver cercato, invano, lo sposo Demofonte. Quando lui la trovò, d’istinto, la abbracciò: il mandorlo germogliò fuori stagione.

È da qui che dovrebbe arrivare il nome Amandola, borgo alle pendici dei Sibillini, in provincia di Fermo, che dai suoi 500 metri d'altitudine domina la valle del Tenna. Un comprensorio già popolato in età preromana, come testimoniato da una serie di rinvenimenti storici.

Questo per dire che il territorio racchiude in sé molteplici qualità, come sempre accade in queste zone; architettura (il Palazzo del Podestà del 1352, il Teatro la Fenice ed il Palazzo del Popolo, tra gli altri), storia, natura. Che il sisma ha intaccato, e per cui si lavora alacremente con l’obiettivo di riparare i danni riportati.

A tal proposito, i nuovi piani previsti dall’ordinanza 137 hanno fornito copertura finanziaria per la realizzazione di cinque interventi e per la progettazione di tre opere indifferibili, per un totale di 7.566.000 euro.

Tra questi, 3.000.000 euro serviranno per il ripristino e la manutenzione straordinaria degli immobili situati nella frazione Casa Coletta.  

Gli altri interventi, invece, sono concentrati tutti nel capoluogo, dove verrà restaurato l’auditorium San Tommaso (1.500.000 euro) e dove si provvederà al ripristino delle opere di urbanizzazione del centro storico (500.000 euro) e delle piazzette e vie, con rifacimento dei sottoservizi danneggiati dal sisma (1.500.000 euro).

Sempre ad Amandola, ci sono 750.000 euro per la riparazione della chiesetta ed annessi monumentali del cimitero civico.

Infine, l’ordinanza 137 ha finanziato anche la progettazione di tre opere indifferibili, vale a dire la messa in sicurezza del versante settentrionale in frana di Piazzale Garibaldi (100.000 euro), la rigenerazione urbana delle fonti storiche (96.000 euro) e la riparazione dei danni con annesso restauro delle mura castellane e ripristino di via Pascali (120.000 euro).