giovedì 6 aprile 2023  11:38 

“Una delle leve trainanti e più identificative del nostro Paese e, quindi, delle singole regioni, è costituita, senza dubbio, dall’Agroindustria. Un settore dinamico e in forte espansione anche alla luce delle numerose e impegnative sfide che attendono il tessuto produttivo italiano, impegnato e protagonista all’interno di un sistema economico sempre più tecnologizzato e globale”. E’ quanto ha ricordato ieri, a Roma, l’assessore regionale all’Agricoltura, Sviluppo Economico, Attività Produttive ed Energia, Andrea Maria Antonini, intervenendo al primo tavolo tecnico incentrato su tali tematiche e presieduto dai ministri Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) e Francesco Lollobrigida (Agricoltura e Sovranità Alimentare).
Il vertice istituzionale ha visto la partecipazione, tra gli altri, di rappresentanti di categoria, sindacati e referenti aziendali: tutti chiamati a fare il punto sulle capacità e sulle possibilità di promuovere azioni condivise e ad ampio raggio all’interno di una rete virtuosa.
L’assessore Antonini, nel corso del suo intervento, in veste di Coordinatore della Commissione “Sviluppo Economico” della Conferenza Stato-Regioni, ha rimarcato il ruolo e le competenze delle Regioni che sono, “non solo un prezioso e funzionale presidio per i territori, per le tradizioni e per le culture locali ma anche un insostituibile riferimento nello sviluppo e nella programmazione di politiche integrate ed ossequiose dell’intera filiera alimentare che dal campo arriva fino alla tavola, coniugando così politiche industriali e di supporto (meccaniche e impiantistiche) con mirate azioni di valorizzazione dei prodotti tipici della nostra terra”. “In tale direzione – ha proseguito Antonini - mi preme, infatti, evidenziare come le Regioni abbiano, da tempo, un ruolo fondamentale nelle strategie di sviluppo del settore agroindustriale, sia per competenze costituzionali, sia per la gestione di fondi europei specifici: da quelli del Fesr a quelli alle imprese per la ricerca, innovazione e internazionalizzazione, fino a quelli dei Piani Strategici Rurali di Sviluppo”.