mercoledì 5 aprile 2023  11:40 

L'interno della chiesa

 

È il 1792 quando le monache scrivono al Papa per una richiesta che oggi potrebbe apparire ardita: essere esentate per un decennio dall’erogazione delle tasse per far fronte ai bisogni dopo aver sostenuto le spese relative al rifacimento della chiesa e alle opere di salvaguardia del monastero, in pessimo stato di conservazione. Nella medesima lettera c’è un altro passaggio interessante, in cui si afferma che in origine il monastero era stato “eretto e fondato dal medesimo San Francesco, in mezzo alle campagne vicino alla terra di Sarnano”.

L’edificio a cui si fa riferimento è quello che comprende la Chiesa di Santa Chiara (e la Pinacoteca), uno dei gioielli del comune dell’entroterra maceratese la cui storia è legata a doppio filo, appunto, al monastero che vi fu trasferito alla fine del 1500 da San Savino del Castellare, dove ora sorge il cimitero civico.

Questo per ricordare quanto il monumento rappresenti non solo a livello religioso e quanto sia importante per la comunità sarnanese. La ripartenza dopo i danni riportati a seguito del terremoto, dunque, risulta molto attesa e, da oggi, più vicina. L’Ufficio Speciale Ricostruzione, infatti, ha approvato il progetto esecutivo dell’intervento di messa in sicurezza e consolidamento, per un importo totale di 390.000 euro.

Si tratta di un intervento che andrà a riparare le situazioni critiche, tra cui quelle gravi relative alle pareti laterali e alla volta della navata centrale, che dopo le scosse del 2016/2017 è crollata, oltre a lesioni, distacchi e crollo di porzioni d’intonaco decorato con fasce e cornici in stucco.