martedì 18 ottobre 2022  10:28 

Il complesso che verrà ristrutturato 

 

Il complesso edilizio della centrale elettrica di Vallazza, nel territorio di Ussita, verrà interamente ristrutturato.

Il progetto presentato dal Comune, che individua anche un’unità abitativa Erap e la sottostazione di distribuzione (che rifornisce l’energia a capoluogo e frazioni), è stato appena approvato dall’Ufficio Speciale Ricostruzione per un importo di 1.001.782 euro.

Visti i danni riportati dopo il terremoto del 2016, che ha causato lesioni importanti, oltre al malfunzionamento delle apparecchiature elettriche, è prevista la riparazione dei danni ed il miglioramento sismico dei due edifici.

 Il complesso, infatti, è costituito da due corpi di fabbrica adiacenti: uno ospita l’antica centrale di   produzione di elettricità in disuso e la relativa casa del custode (ora residenza Erap); nell’altro trova   posto la più recente sottostazione.

 Il contesto è quello del Parco Nazionale Monti Sibillini. Nello specifico, il manufatto, essendo da   sempre una stazione per la produzione elettrica, si trova a sud del torrente Ussita.

 La prima unità strutturale è costituita da due piani, di cui uno seminterrato dove si colloca   l’antica centrale realizzata tra il 1910 ed il 1920. All’interno sono ancora presenti le turbine e   l’alternatore, così come il canale di alimentazione deviato dal fiume ed attualmente non più   alimentato. Al piano superiore c’è l’abitazione prima utilizzata dal custode della centrale.

La seconda unità strutturale ospita la sottostazione di distribuzione. Al piano terra si trovano le apparecchiature necessarie alla trasformazione ed alla successiva distribuzione di energia elettrica prodotta altrove. Il canale, una volta isolato dal corso d’acqua, è stato adibito a deposito e locali di servizio, ma è raggiungibile unicamente dal piano seminterrato della adiacente sottostazione.

Dopo l’intervento di messa in sicurezza, dunque, via al progetto dire restyling che, relativamente all’antica centrale ed all’abitazione, prevede, tra le altre cose, la demolizione della muratura esistente della porzione di valle dell’edificio e la successiva ricostruzione con una nuova e la sostituzione del solaio e della copertura in latero cemento con una in legno, per alleggerire la struttura. Al consolidamento strutturale faranno seguito interventi di finitura e miglioramento energetico ed il rifacimento degli impianti idrico, termico ed elettrico.

Per la sottostazione di distribuzione è stata ipotizzata la demolizione con ricostruzione fedele all’esistente. Una scelta che trova giustificazione sia nella difficoltà di raggiungere, con costi contenuti, l’adeguamento sismico, sia nell’importanza strategica del manufatto.

La struttura portante sarà realizzata con un telaio in cemento armato e tamponamenti in laterizio. Esternamente il fabbricato sarà intonacato e tinteggiato.

Infine, per diminuire la vulnerabilità sismica verrà ridotta la volumetria agendo sull’altezza del fabbricato, visto che l’attuale cubatura risulta sovradimensionata rispetto alla funzione cui è adibita la sottostazione.