giovedì 17 dicembre 2020  16:51 

Dopo mesi di dibattiti, scontri politici in aula (virtuale) e schermaglie nei talk, finalmente l’Europa fa valere la sua forza. I capi di stato e di governo dell’Ue hanno infatti raggiunto un accordo sul Bilancio 2021-2027 e sul Next Generation EU (più comunemente conosciuto come “Recovery Fund”), il pacchetto per la ripresa post-Covid19.

Lo scenario provocato dalla pandemia e dai successivi lockdown aveva bisogno di un segnale forte da parte dell’Europa, un segnale che confermasse che le politiche di coesione sono lo strumento fondamentale per ripartire, insieme, verso quello che sarà senza dubbio un nuovo mondo. L’annuncio di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha sancito il superamento del veto di Ungheria e Polonia, che fino ad oggi aveva bloccato i fondi che consentiranno agli stati membri di investire in sicurezza, sanità, scuola e ambiente.

Per guidare la transizione digitale e green era necessario il sostegno di tutti, e così finalmente è stato. Il pacchetto finanziario vale complessivamente 1824,3 miliardi di euro: 1074 miliardi di euro riguardano il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, mentre il piano “Next Generation EU” ammonta a 750 miliardi di euro. In merito al Recovery Fund, all’Italia andranno 209 miliardi di euro, essendo uno dei Paesi più colpiti dal coronavirus.

Il mix di risorse stanziate andrà ad incrementare i fondi già esistenti destinati agli ambiti più importanti per le politiche di sviluppo e crescita dell’Europa: il programma per la salute EU4Health vede triplicare la propria dotazione (da 1,7 a 5,1 miliardi di euro), al programma Erasmus Plus saranno destinati 2,2 miliardi aggiuntivi. Beneficeranno dei nuovi investimenti, tra gli altri, anche i programmi Horizon Europe, InvestEU e gli aiuti umanitari.

In aggiunta, almeno il 30% delle risorse totali, tra bilancio 2021-2027 e Recovery Fund, dovrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione europea, mentre a partire dal 2024 il 7,5% della spesa annuale dovrà essere destinata agli obiettivi di tutela e conservazione della biodiversità.

Raggiunta l’intesa al Consiglio europeo, la decisione dovrà essere ora ratificata dal Parlamento europeo per l’approvazione finale, per fare sì che i finanziamenti siano disponibili a partire dal 1 gennaio 2021. L’Europa è pronta a rispondere all’emergenza per creare nuove opportunità per gli Stati membri.