Ancona celebra i 25 anni dell’Iniziativa Adriatico Ionica: rilanciata la cooperazione regionale e il sostegno all’allargamento europeo
venerdì 27 giugno 2025 16:43
Affrontare insieme le sfide future e continuare a costruire uno spazio adriatico-ionico stabile, prospero e sempre più integrato nei valori europei. Questo il messaggio comune lanciato questa mattina nella suggestiva cornice della Mole Vanvitelliana in occasione della celebrazione del 25° anniversario dell’Iniziativa Adriatico Ionica (IAI), nata nel 2000 ad Ancona con la firma della Dichiarazione di Ancona. L’evento ha rappresentato un importante momento di riflessione e di rilancio della cooperazione regionale, alla luce delle nuove prospettive di allargamento dell’Unione Europea e delle sfide geopolitiche attuali.
Al convegno hanno preso parte numerose autorità istituzionali, tra cui il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il sindaco di Ancona Daniele Silvetti, il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini, il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Centrale Vincenzo Garofalo.
La prima sessione, dedicata ai 25 anni dell’IAI, ha visto gli interventi del segretario generale IAI Giovanni Castellaneta, del sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale Maria Tripodi (in videomessaggio) e del ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il PNRR Tommaso Foti (in collegamento online).
Significativi i contributi dei keynote speakers che hanno ribadito il valore strategico della cooperazione adriatico-ionica per la stabilità e lo sviluppo sostenibile dell’area: tra loro Dubravka Šuica, commissaria europea per la Regione Mediterranea, Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Coesione e le Riforme, Apostolos Tzitzikostas, commissario europeo per i Trasporti e il Turismo Sostenibile, Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento Europeo, Luca Beccari, segretario di Stato della Repubblica di San Marino e Carlo Ciccioli, europarlamentare, Fabio Pigliapoco, ambasciatore e Capo del Segretariato Permanente dell' iniziativa Adriatico Ionica.
Presidente Acquaroli: “In questi 25 anni la nostra società è cambiata profondamente ma il risultato di questa strategia è evidente agli occhi di tutti. Innanzitutto ha permesso la costruzione di una squadra e di una visione, ha messo insieme realtà che seppur prossime non erano in grado di conoscersi e di approfondire le rispettive potenzialità e la reciprocità di cui non possiamo assolutamente fare a meno. Tutti i governi dei paesi partecipanti hanno dato un contributo fondamentale. Senza dimenticare il lavoro dell'Osservatorio Do Air, della Camera di Commercio e delle Università e soprattutto della città di Ancona che ha creduto fin dall'inizio a questa iniziativa che testimonia come un'area di 70 milioni di abitanti possa avere uno sviluppo economico e possa avvicinare culturalmente e non solo, le rispettive comunità e come sia diventata un punto di riferimento al livello politico e geopolitico, economico e sociale, dove costruire insieme alla nuova generazione una opportunità condivisa. Questo dimostra che dopo 25 anni, nonostante un’Europa e una società globale completamente differente, la strategia Adriatico Ionico è ancora attualissima. Un plauso dunque a chi ha avuto questa intuizione nella consapevolezza che è necessario continuare a lavorare accelerando quei processi che sono fondamentali, cioè quelli economici, quelli infrastrutturali e riformativi”.
Ministro Foti: “Questa ricorrenza è soprattutto l'occasione per riafferma con forza la qualità della visione che ispirò la nascita dell'Europa. Quella di un'Europa unita, cooperante ed inclusiva. Mai come oggi, nel cuore dell'Europa, attraversata da tensioni globali e transizioni decisive, l'iniziativa Adriatico Ionica assume un valore strategico".
Ambasciatore Castellaneta: "Questi venticinque anni sono serviti a pacificare e a creare un ambiente di sviluppo e non di guerra, anche se alcuni problemi non sono risolti. Vogliamo immaginare un futuro ancora più prospero, con la più rapida possibile unione nell'Ue dei Balcani, per affrontare insieme un cammino di sviluppo economico e sociale. L'Unione europea non come traguardo economico, ma come fusione di Paesi che hanno la stessa storia, civiltà e compagine sociale".
Vicepresidente Fitto: "Dobbiamo continuare a considerare la politica di coesione come uno strumento chiave per costruire un'Unione più competitiva, innovativa, digitale, sociale e sostenibile, garantendo a tutte e tutti la possibilità di restare nei propri territori, non per necessità, ma per scelta. Questa visione è particolarmente rilevante per l'area Adriatico Ionica. Guardando al futuro, dovremo puntare su una politica di coesione più semplice, flessibile, strategica e orientata ai risultati, passando da una logica di spesa a una logica di performance. Riforme e investimenti, essenziali da integrare assieme agli investimenti mirati così da mantenere le Regioni al centro delle politiche europee. In questo scenario, l'Iniziativa Adriatico Ionica e la Strategia recentemente aggiornata rappresentano strumenti fondamentali per accompagnare i Balcani occidentali sia nel percorso di integrazione europea sia nello sviluppo delle loro economie. Grazie al Piano di investimenti dell'UE e al nuovo Piano di crescita per i Balcani occidentali, queste economie potrebbero raddoppiare le proprie dimensioni nel prossimo decennio. L'iniziativa Adriatico Ionica si conferma una leva essenziale per promuovere cooperazione, sviluppo e convergenza nella regione. L'Unione Europea è fermamente impegnata a lavorare fianco a fianco con i partner regionali per affrontare insieme le sfide comuni e promuovere una crescita sostenibile e competitiva".
La celebrazione del 25° anniversario non si è limitata a commemorare i risultati raggiunti, ma ha costituito anche un’importante occasione per rafforzare l’impegno comune verso l’integrazione europea dei Paesi della sponda orientale dell’Adriatico e dello Ionio, confermando la necessità di un costante sostegno diplomatico, economico e culturale alla regione.
L’IAI è stata istituita nel 2000 ad Ancona con la firma della "Dichiarazione di Ancona" da parte dei Ministri degli Esteri di Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia. Tale accordo sanciva un impegno condiviso volto a promuovere la stabilità economica e politica della regione, con l'obiettivo ultimo di favorire l'integrazione europea. Nel corso degli anni, altri Paesi si sono uniti all'Iniziativa: Serbia e Montenegro nel 2002 (poi divenuti due Stati distinti nel 2006), la Macedonia del Nord nel 2018 e la Repubblica di San Marino nel 2019.
Claudia Pasquini claudia.pasquini@regione.marche.it claudia.pasquini