venerdì 24 novembre 2023  15:05 

Sarà il complesso immobiliare ex Genny di Ancona a ospitare la nuova sede della Protezione civile regionale delle Marche. Una struttura ampia e voluminosa, sita in Via Luigi Albertini 12, di 40 mila mq, di cui 20.260 mq coperta. La collocazione è poi strategica, in quanto ubicata a 1,50 km dal casello della autostrada A14, uscita Ancona Sud e all’ingresso della Bretella che porta nel centro di Ancona, oltre che nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie di Varano e dell’Ikea.

L’immobile, selezionato a seguito di un avviso pubblico per un’indagine di mercato, ospiterà il Centro funzionale multirischi (attualmente collocato a Colle Ameno di Ancona), il Centro assistenziale di pronto intervento di Passo Varano (Ancona), la Sala operativa unificata permanete (Soup di Palazzo Rossini, Ancona), gli uffici amministrativi della protezione civile regionale (oltre alla Sala operativa 112 – numero unico per le emergenze e dell’118), la sede distaccata di pronto intervento della Protezione civile nazionale, uffici regionali della difesa del suolo e della tutela del territorio, magazzini economali e archivio regionale.

Sarà una vera e propria “Cittadella della sicurezza” alle porte del capoluogo dorico, già rilevata dalla Regione Marche per un importo di circa 3,9 milioni di euro. Verrà recuperato a step successivi, con una spesa prevista (compreso l’acquisto) di circa 10 milioni di euro, partendo dai due ampi magazzini che ospiteranno subito la logistica tecnica. La prima parte dei lavori inizierà entro l’estate 2024 per concludersi, nell’arco di un paio d’anni, con la messa in sicurezza dei magazzini e degli uffici. Le somme necessarie sono già a bilancio. L’intero complesso di fabbricati, una volta recuperato, sarà all’insegna della massima resistenza alla vulnerabilità sismica e ai massimi livelli di efficientamento energetico. Prevista anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico di due ettari sui tetti degli immobili.

Il progetto di ristrutturazione è stato presentato, all’interno della struttura ex Genny, dall’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi, dal vice sindaco del capoluogo Giovanni Zinni (assessore alla protezione civile di Ancona) e dall’assessore Urbanistica e patrimonio del Comune di Ancona Angelo Eliantonio.

“Quanto verrà realizzato sarà uno degli atti più concreti e più importanti dell’amministrazione Acquaroli, perché non concretizzeremo solo un’opera di rigenerazione urbana di un immobile e di un’area in disuso da una quindicina d’anni, ma rendiamo funzionale un servizio fondamentale per la sicurezza della comunità regionale – ha affermato l’assessore Aguzzi – Qui verranno accorpate tutte le attività di protezione civile sparse sul territorio del capoluogo, rendendole più efficienti grazie a una logistica dedicata, collocata in una posizione strategica, vicino alle principali vie di comunicazione e di collegamento. Si tratta di un investimento interessante e lungimirante; per questo ringrazio tutti i dirigenti della protezione civile regionale, sia quelli attuali, che quelli che ho trovato al mio insediamento, che hanno concretizzato, con un vero lavoro di squadra, quella che all’inizio era un’idea e ora una prossima realtà”.

Il vice sindaco Zinni ha parlato di “un investimento veramente intelligente, che avrà ricadute positive per Ancona sul fronte della sicurezza e del recupero urbano. Ringraziamo la Regione Marche che riqualifica un immobile in abbandono da diversi anni, raccordando l’area metropolitana al capoluogo attraverso una maggiore funzionalità dei servizi di emergenza, accentrati lungo una direttrice viaria che collega le infrastrutture principali presenti sul territorio”.

L’assessore Eliantonio ha detto che verrà restituita alla città “uno degli edifici industriali più belli di Ancona, rivitalizzando un’area cittadina inutilizzata da troppi anni, con servizi importanti per la comunità”.

Gli ampi spazi esterni, è stato evidenziato, oltre a facilitare l’operatività dei mezzi di protezione civile, consentiranno anche di poter realizzare un’elisuperficie. Gli spaziosi locali mensa esistenti e la cucina attrezzata per servire almeno 200 pasti daranno poi la possibilità di utilizzare la struttura come centro di prima o di pronta emergenza.