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giovedì 18 maggio 2023  03:38 

Una veduta di Acquasanta Terme 

 

Nel mezzo del Parco della Laga, tra scorci meravigliosi e una storia millenaria, sorge il comune di Acquasanta Terme. Dopo Ascoli, è quello con il territorio più esteso della provincia picena. Tra grotte, acqua sulfurea, suggestivi borghi abbarbicati sulla roccia, travertino ed origini che affondano direttamente alla preistoria, come testimoniano ritrovamenti di resti umani presso la frazione di Umito, nelle caverne della zona di Rio Secco.

Ad Acquas era il nome che i romani avevano dato a queste zone, che erano soliti frequentare proprio per la presenza di sorgenti termali, fatto certificato anche dalla cartina riportata nell’antica Tavola Peutingeriana. E infatti uno dei poli principali di Acquasanta sono proprio le acque termali; fino al 1989 il polo che comprendeva la piscina e la grotta sudatoria portava qui turisti e visitatori da ogni latitudine.

Proprio il complesso, da anni chiuso ed in stato di abbandono, ha ricevuto un contributo di 1.500.000 euro per il completamento dei lavori di restyling partiti da un paio di mesi. Si tratta di una delle opere che hanno trovato copertura nella recente ordinanza commissariale 137, frutto del lavoro sinergico tra la stessa struttura commissariale, Comune e Ufficio Speciale Ricostruzione, per un totale di 13,5 milioni di euro.

Dunque, ad Acquasanta sono previsti 14 interventi per totali 10.705.000 euro.

Oltre a quello sul complesso termale, sono previste la demolizione con annessa ricostruzione dello spogliatoio del campo sportivo comunale (715.000 euro) e la ristrutturazione del muro di contenimento con riqualificazione del percorso pedonale del centro storico (2.090.000 euro).

Miglioramento sismico, poi, per il ponte di Quintodecimo (1.100.000 euro) e per il ponte romano sulla strada di Matera (1.100.000 euro).

Capitolo cimiteri. In programma ci sono i recuperi per quelli del capoluogo, che beneficerà dell’importo più cospicuo del lotto, vale a dire 2.460.000 euro.

Poi, interventi anche nelle frazioni di Favalanciata (200.000 euro), San Vito (60.000 euro), Tallacano-Falciano (285.000 euro), Pito-Pomaro (260.000 euro), Arli (430.000 euro), Capodirigo-Peracchia (235.000 euro), San Gregorio (130.000 euro) e Montecalvo (140.000 euro).