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giovedì 6 aprile 2023  04:58 

La Basilica di San Nicola

 

È uno dei santuari più importanti delle Marche e dell’Italia centrale, il cui primo impianto risale al secolo XIII ad opera degli eremiti agostiniani della Congregazione di Brettino. Il complesso di San Nicola è situato nel pieno centro storico di Tolentino e, ancora oggi, è sede di una comunità agostiniana impegnata nella custodia e nella promozione del Santuario.

La buona notizia arriva per la stupenda Basilica, il cui progetto di riparazione post sisma è stato appena approvato dall’Ufficio Speciale Ricostruzione, con conseguente determinazione del contributo ammissibile a 4.454.847 euro. Si tratta infatti di un edificio importantissimo non solo per la città di Tolentino, dato il pregio dell’architettura, dei decori e degli affreschi contenuti e perché parte di un complesso monumentale con annesso convento.

Il terremoto del 2016 ha danneggiato più punti della Basilica e delle cappelle annesse, col progetto che prevede la riparazione, il restauro ed il miglioramento sismico, compatibilmente con la pregevolissima valenza monumentale del bene, vincolato in modo diretto.

L'intervento, complesso ed articolato, andrà a concentrarsi dunque su molteplici aspetti: dalla copertura della navata centrale fino all’abside, dalla Cappella del Santissimo Sacramento alla sagrestia fino al campanile, alla Cappella delle Sante Braccia e al Cappellone affrescato con pregevolissime opere del XIII secolo, dove viene ritenuto prioritario restaurare l’apparato pittorico.

La facciata principale della chiesa rivestita in pietra, poi, sulla cui sommità sono presenti pinnacoli e colonnine decorativi. Tali elementi hanno subito gravi danni e sono stati previsti i necessari consolidamenti, in alcuni casi previo smontaggio.

Infine, qualche curiosità. Nella Basilica è custodito un dipinto del Guercino, “La visione di Sant’Anna”. Ma i due luoghi fulcro sono il Cappellone di San Nicola e la Cappella delle Sante Braccia, in cui furono custodite le reliquie di Fra’ Nicola da Sant’Angelo in Pontano, divenuto poi San Nicola da Tolentino (1245-1305). Un avvenimento che ne ha segnato la storia, tra il 1389 e il 1443, è la profanazione del corpo del Santo avvenuta con il taglio delle braccia, da cui il culto delle Sante Braccia. Dopo il trafugamento, San Nicola fu sepolto nel mezzo del Cappellone proprio al di sotto del sarcofago in pietra, eretto nel 1474 dietro donazione dell’avvocato romano Pietro Mellini. Le Sante Braccia furono invece sistemate nell’antica sagrestia.