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giovedì 30 marzo 2023  05:09 

Uno dei render della nuova piazza 

 

Ricomporre il significato originario di Piazza Umberto I, il suo profilo, la sua configurazione millenaria, rituffandosi in un pezzo di storia cittadina ad ogni passo, ad ogni sguardo. Tra la Chiesa di Sant’Eustachio, il Municipio ed una prospettiva urbana andata in parte perduta a causa delle demolizioni otto-novecentesche e dell’utilizzo di materiali estranei al contesto.

Il progetto di Belforte del Chienti punta dunque a restituire nuova linfa ad uno dei suoi luoghi più amati. Per raggiungere l’obiettivo, l’Ufficio Speciale Ricostruzione ha appena liquidato 330.000 euro a titolo di anticipo del 30% del totale, che ammonta a 1.100.000 euro. Si tratta di un importo che arriva dal PNC Sisma, in particolare dalla sub-misura A3 “Rigenerazione urbana e territoriale”, linea di intervento 1 “Progetti di rigenerazione urbana degli spazi aperti pubblici di borghi, parti di paesi e di città”.

L’area oggetto di intervento è quella ricompresa, appunto, tra Piazza Umberto I (compresa la contigua Piazza Garibaldi ovvero la piazza della Chiesa di Sant’Eustachio), l’area con le aiuole piantumate e i vicoli limitrofi al palazzo comunale.

Insomma, un restyling importante per il piccolo comune, il cui nucleo storico sorge su un'altura che domina il punto in cui il torrente Fiastrone si immette nel Chienti. I punti cardine del progetto riguardano la valorizzazione della piazza, la leggibilità della sagoma degli edifici demoliti nella zona giardini e la ridefinizione l’asse viario dei vicoli adiacenti.

In merito a Piazza Umberto I, si è scelto di realizzare una pavimentazione in grado di riproporre gli schemi geometrici classici delle piazze storiche, utilizzando un unico materiale di base legato alla tradizione costruttiva dei centri storici marchigiani, vale a dire la pietra arenaria.

Uno degli obiettivi è di rendere leggibile l’ingombro a terra degli edifici che delimitavano la piazza lungo il fronte sud-ovest, realizzando uno spazio pubblico composto da un “palco”, cioè uno spazio in piano che ricalchi fedelmente l’impronta dell’edificio parzialmente demolito di fronte alla facciata della chiesa (così come riportato nel catastale gregoriano), e da un’area polifunzionale più ampia, che ricalchi il perimetro del secondo edificio, da realizzare in luogo dell’attuale sito alberato.

Al loro posto ecco uno spazio pianeggiante, su due livelli, adatto ad accogliere manifestazioni, giochi ed eventi, delimitato ad ovest da un’aiuola dove verranno trapiantati i sei tigli esistenti. Una sistemazione in grado di narrare lo stretto legame che esiste da sempre tra Belforte ed i suoi fiumi, realizzando una fontana: l'acqua sgorga da due fontanili che rappresentano idealmente il torrente Fiastrone e il Chienti, i cui canali si uniscono per andare a formare un piccolo specchio d'acqua, il lago di Santa Maria.

Infine, si punterà a ridefinire l’asse viario secondario che storicamente intersecava via Leopardi nel punto dove ancora oggi piega per costeggiare la piazza del Municipio. Quest'asse, non più leggibile perché assorbito nell'indistinto spazio tra la piazza e lo spazio occupato dalle alberature, verrà pavimentato con cubetti di arenaria ad archi contrastanti in analogia alla pavimentazione esistente di via Leopardi.