Milano - Nella prima giornata della Bit spazio ai tanti turismi che le Marche possono offrire per una molteplicità di esperienze.Nello stand della regione, uno spazio è stato dedicato all’appuntamento con le “Nuove frontiere del turismo religioso”, un percorso che vede protagonista la rinascita del pellegrinaggio a piedi, tra spiritualità, natura e bellezza e la modalità con cui le Marche accompagnano, sostengono e valorizzano i cammini di fede, verso il Giubileo.A parlarne sono stati il presidente Francesco Acquaroli; mons. Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata e presidente C.E.M.; Simone Longhi del Tavolo di Concertazione della Via Lauretana; Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata; Moreno Pieroni, sindaco di Loreto; fra Sergio Lorenzini, ideatore del Cammino dei Cappuccini; Maurizio Serafini, deatore del Cammino dei Francescani; Marco Bruschini, direttore ATIM. Vicino al turismo sostenibile ma diverso da quello tradizionale, il turismo lento enfatizza una maggiore consapevolezza ambientale e rispetto per la cultura locale. Il rilancio turistico regionale passa anche attraverso questa forma di turismo rappresentata in particolar modo dai Cammini che ogni anno attirano un numero sempre crescente di viaggiatori e pellegrini che amano spostarsi a piedi.
Tra le destinazioni privilegiate di questo turismo consapevole, vi sono i Cammini Lauretani (160 Km/7 tappe), un universo di luoghi, percorsi e memorie con al centro il Santuario Mariano di Loreto. L’Antica Via Lauretana è storicamente una delle principali vie di fede italiane ed europee che fin dal ‘300 collegava Roma a Loreto, unendo idealmente i grandi luoghi della cristianità. “Attualmente – ha detto Acquaroli - la Regione Marche sta credendo molto in questo progetto, quale strumento di rivitalizzazione e riqualificazione delle aree interne soprattutto verso quelle del cratere”. Un altro percorso è il Cammino Francescano della Marca: lungo il tragitto, che esplora le vie percorse da San Francesco nelle Marche meridionali, si incontrano meravigliose piccole e grandi città, borghi appenninici e luoghi dalla forte spiritualità, come antichi conventi a splendide chiese gotiche e romaniche. Questo cammino si snoda in 167 km, 8 tappe, due regioni (Marche e Umbria), 16 Comuni, tra cui 13 marchigiani: Serravalle del Chienti, Muccia, Valfornace, Caldarola, Cessapalombo, Fiastra, San Ginesio, Sarnano, Amandola, Comunanza, Palmiano, Venarotta e Ascoli Piceno. Il percorso che parte da Ascoli Piceno ripercorre la via che San Francesco seguì nel 1215, unendo idealmente il santuario di Assisi con il sepolcro del protettore dei terremoti Sant’Emidio d’Ascoli. Il Cammino dei Cappuccini infine è un cammino di 400 km che attraversa da nord a sud la dorsale interna delle Marche, muovendosi in un splendido e variegato percorso naturalistico, dove monti, colline e mare si fondono in un unico colpo d’occhio e dà ai camminatori l’occasione di scoprire i luoghi legati alla storia delle origini dei Cappuccini e alla loro attualità, potendo incontrare anche i Cappuccini di oggi e venendo accolti nei loro conventi. Il cammino ha il suo punto di partenza a Fossombrone (PU), il suo centro a Camerino (MC) – dove si trova il primo convento dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini – e il suo punto di arrivo al Santuario di San Serafino ad Ascoli Piceno. La forza del cammino inteso come missione è anche quella che ha spinto il gesuita maceratese Padre Matteo Ricci nel XVI secolo a partire dalla terra natale fino in Cina, facendo di questo religioso un pellegrino del mondo, di cui è in corso la causa di beatificazione. A Padre Matteo Ricci è stato dedicato lo spazio a seguire quello dei Cammini religiosi e tra i partecipanti si sono aggiunti ai precedenti Simone Longhi, il notaio della causa di beatificazione; Paolo Sabbatini, direttore dell’Istituto italiano di cultura di Bruxelles; Giovanni Battista Song Xuyi, esperto di Padre Matteo Ricci, e Dario Grandoni, presidente della Fondazione Padre Matteo Ricci.
Nel corso della mattinata, un altro appuntamento è stato dedicato al territorio fermano, durante il quale sono stati illustrati progetti, programmi e strategie per un turismo esperienziale e per la destagionalizzazione, a cui hanno partecipato il presidente della Commissione consiliare Turismo, Andrea Putzu; la consigliera della Provincia di Fermo, Erika Acciarri; il vice sindaco di Fermo, Mauro Torresi, con delega alla Cavalcata dell'Assunta; il sindaco di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini. Torresi, nel portare i saluti del sindaco Paolo Calcinaro, dell’assessore al turismo Annalisa Cerretani, assente per un impegno familiare sopraggiunto, e nel ringraziare per l’invito, ha esordito con un concetto che la città sta vivendo concretamente: "Il turismo va slegato da discorsi e azioni legate a progetti stagionali ad hoc, il turismo si sta destagionalizzando. Vediamo che i visitatori ci raggiungono tutto l’anno e non solo in particolari periodi, segno di un apprezzamento continuo, per questo stiamo dando segni di attenzione con iniziative e progettualità efficaci sempre. La Cavalcata – ha detto - non è la rievocazione dei tre mesi estivi, porta il buon nome di Fermo sempre e in ogni momento". “I progetti che stiamo avviando – ha dichiarato il sindaco Vesprini - riguardano la valorizzazione della parte storica della città. Uno di questi è quello del light design che esalterà le bellezze dell’antico castello e che accompagnerà il visitatore in una passeggiata tra le mura storiche con effetti e luci per rendere l’esperienza più piacevole e coinvolgente. Altro turismo importantissimo è quello enogastronomico; abbiamo due ristoranti stellati che saranno domani ospiti dello stand della Regione Marche. Riprenderemo le fila della storia del brodetto sangiorgese, da sempre evento molto attrattivo”.