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venerdì 13 gennaio 2023  09:41 

L'ubicazione della casa natale di Carboni al centro di Ortezzano 

 

Giuseppe Carboni nacque nel 1856 ad Ortezzano, in provincia di Fermo, per andarsene 73 anni dopo. In quel momento si trovava Roma, dove lasciò incompiuto un dizionario etimologico del latino, a cui lavorava da dodici anni. Il marchigiano, infatti, era un illustre latinista, autore insieme al collega Giuseppe Campanini di una pietra angolare, il dizionario edito per la prima volta da Paravia nel 1911 e stampato ancora oggi.

La sua casa natale, ubicata nel centro storico del borgo che sorge lungo la valle dell’Aso, a pochi metri dalla piazza principale, è risultata totalmente inagibile dopo le scosse di terremoto del 2016.

All’epoca era in essere il progetto di recupero statico architettonico e di arresto del degrado del complesso, che doveva essere adibito a centro culturale polifunzionale. Nel 2005 i lavori però subirono un arresto conseguente ad un crollo causato dagli agenti atmosferici; la ripresa, nel 2013, a cui sono seguite le scosse decisive nel mettere fuori uso l’edificio.

Ora però è in arrivo il passo decisivo: l’Ufficio Speciale Ricostruzione ha infatti approvato il progetto definitivo dell’intervento di ristrutturazione generale ed adeguamento sismico della “Casa Carboni”, per un importo totale di 900.000 euro.

Dal 2001 l’abitazione è stata donata al Comune, che ha preso l’impegno di trasformarlo in un centro studi atto a promuovere la lingua latina come patrimonio culturale e come strumento di aggregazione, di contatto, di collaborazione tra studenti e appassionati della cultura. Il tutto, ovviamente, nel nome di Giuseppe Carboni. Una figura a cui tutta la comunità di Ortezzano, e non solo, è molto legata. Non a caso a lui sono intitolate, tra le altre cose, una scuola e una sala comunale. 

Il complesso, ancora oggi, è suddiviso in due unità abitative, in origine collegate; la porzione ovest abitata dalla famiglia Carboni e quella est dedicata al personale di servizio che lavorava per la famiglia. L’edificio era costituito da un piano seminterrato dove un tempo vi erano le cantine, un piano terra adibito per la zona giorno e un primo piano che ospitava le camere da letto.