Il momento del ricordo. Nel luogo del dolore, laddove il sisma ha portato distruzione. E morte. A Pescara del Tronto, nel comune di Arquata, si è tenuta la veglia in memoria delle 52 vittime marchigiane che il 24 agosto del 2016, alle 3,36, qui persero la vita a causa della tremenda scossa di terremoto che sconvolse il centro Italia. Magnitudo 6. Venti secondi per spazzare via tutto.
Un momento di dolore condiviso, partecipato, sentito, tenutosi al parchetto della memoria della piccola frazione. Parenti e amici uniti nel dolore. Prima la preghiera, poi il rito officiato dal vescovo Gianpiero Palmieri, che ha avuto parole di conforto e speranza: «Dio, fa che questo non sia più un luogo spettrale, e che qui tornino i giochi dei bimbi e i sorrisi delle loro mamme».
Lacrime che scendono nell’ora più buia, illuminata dalle candele, nel momento in cui vengono scanditi i nomi delle persone che non ci sono più. Da quella maledetta notte. Donne, anziani, bambini, uomini: uno per uno, nel silenzio tremante che segue il rintocco di campana. E i loro volti impressi ovunque, tra fotografie, magliette e striscioni. Per tenere viva la memoria di chi, comunque vada, mai dimenticherà. Ma anche per chi, del terremoto, ha sentito solo parlare alla tv.