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lunedì 28 marzo 2022  05:29 
La Regione Marche ha incrementato fino al 25% i valori riconosciuti su diverse voci del Prezzario agricolo del Psr (Programma di sviluppo rurale). Emanerà inoltre un bando per le nuove aziende zootecniche, che non hanno potuto accedere ai contributi precedenti assegnati per il benessere degli animali. Sono due misure adottate oggi dalla Giunta regionale, “in risposta alla grave crisi in atto che sta penalizzando, in maniera rilevante, anche il settore agricolo”, afferma il vicepresidente Mirco Carloni. Il settore primario, come quello degli altri comparti produttivi, “sta affrontando difficoltà insostenibili che si ripercuotono sul reddito aziendale – rileva Carloni – La guerra in corso tra Russia e Ucraina, preceduta dalle difficoltà causate dalla pandemia da Covid-19 sull’intero sistema economico, insieme alla conseguente complessità a reperire materia prime, hanno determinato un’impennata dei costi di fornitura non sostenibili, anche a seguito degli adeguamenti semestrali dell’Istat. Abbiamo quindi immediatamente provveduto ad allineare il costo delle voci che maggiormente incidono sulle misure del Psr Marche 2014/2020, in modo da allinearli alle reali richieste del mercato e non penalizzare gli agricoltori che stanno sostenendo oneri maggiori di quelli codificati solo pochi mesi fa”. Le principali voci aggiornate riguardano l’edilizia zootecnica (+21,92%), gli impianti zootecnici (+23,58%), l’irrigazione (+11,34%), le serre (+21,12%), le attrezzature enologiche (+16,81%), di laboratorio (+17,39%) e per i frantoi oleari (16,81%). Il secondo provvedimento adottato dalla Giunta regionale, autorizza l’emanazione di un ulteriore bando da 100 mila euro per il benessere animale da riservare esclusivamente alle aziende zootecniche che non hanno avuto accesso alle precedenti misure, (come quelle dei giovani insediati per la prima volta che hanno partecipato agli ultimi bandi del pacchetto giovani). Avranno l’opportunità di vedere finanziati investimenti che migliorino i metodi di produzione negli allevamenti bovini, ovicaprini e suinicoli, non avendo potuto beneficiare dei precedenti contributi.