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martedì 15 dicembre 2020  11:58 

Una crisi senza precedenti che necessita di strumenti straordinari per essere affrontata.

E così Bruxelles ha messo mano anche al meccanismo del fondi europei andando a modificare i regolamenti che finora prevedevano il cofinanziamento di Stato e Regioni. 

Parole d’ordine: flessibilità e sostegno a ripresa economica e sanità. 
Un innalzamento del finanziamento al 100%, possibile fino al 30 giugno 2021, che avrà come conseguenza diretta la possibilità per Stati e Regioni di liberare risorse da impiegare su altri fronti già previsti tra gli interventi ma non strettamente legati al Covid, come ricerca, innovazione, energia, sviluppo, inclusione sociale e lavoro. Una modalità eccezionale rispetto alla regola che prevede, per la Regione Marche, 50% delle risorse a carico della Commissione Europea e 50% a carico dello Stato e Regione. 

La decisione della Commissione guidata da Ursula von der Leyen riconosce la possibilità di intervenire attraverso Fesr e Fse per far fronte alla spese sanitarie per il primo soccorso, per attrezzature, medicine, materiali per i test e il trattamento del Covid ma anche per rafforzare la sanità territoriale: telemedicina, assistenza domiciliari, presidi sanitari. Fesr e Fse utili anche per supportare le piccole e medie imprese con sostegni alla liquidità, allo smart working ma anche aiuti diretti per cassa integrazione e lavoratori autonomi.

Non solo. Il pacchetto di misure, contenute nella ribattezzata “Coronavirus Response Investment Initiative”, prevede anche il superamento del regime degli “aiuti di Stato” per facilitare il sostegno alle imprese e procedure più veloci in materia di gare e appalti per accelerare l’acquisizione di beni e servizi nei casi di necessità e urgenza. 
 

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