“E’ l’unica legge in Italia sulla promozione delle politiche giovanili che ha effettivamente funzionato.” E’ il commento soddisfatto dell’assessore regionale, Gino Troli, sullo stato di attuazione della legge regionale 46/95 “Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani e degli adolescenti”, la cui relazione è stata trasmessa per la dovuta informativa dalla Giunta al Consiglio regionale.
“Al terzo anno di applicazione – ha spiegato l’assessore alle politiche giovanili - attraverso una accresciuta attenzione sul territorio regionale, una più diffusa cultura e conoscenza delle esigenze dei giovani e una maggiore sensibilità dei vari livelli istituzionali, si possono dire raggiunti i due principali obiettivi: la promozione delle condizioni per favorire lo sviluppo e il benessere dei giovani e la valorizzazione delle forme associative per la partecipazione e l’integrazione dei giovani nella vita delle comunità locali. Lo stato di attuazione è stato largamente condiviso dall’Osservatorio regionale sulla condizione giovanile e adolescenziale e dal Coordinamento regionale degli Informagiovani. Del resto la piena operatività delle legge è dimostrata oltre che dai contenuti di qualità dei progetti anche dall’utilizzo delle risorse: nel ‘98 sono stati ripartiti dalla Regione Marche tutte i fondi a disposizione del programma triennale - circa 1 miliardo e mezzo- e le amministrazioni provinciali li hanno interamente impiegati per progetti di qualità. Significativa in questo senso è stata la scelta, attraverso una modifica della legge, di delegare alle Province la concessione dei finanziamenti ed anche un ruolo di coordinamento sulla progettazione degli interventi. I Comuni, da parte loro, hanno applicato pienamente gli indirizzi e i criteri della legge e, attraverso forme associative tra gli stessi comuni, è stato possibile garantire interventi più organici e mirati, creando nel contempo un sistema in rete che è molto importante dal punto di vista dell’esperienza e della migliore operatività. Quello dell’aggregazione degli enti locali, è un dato davvero rappresentativo della maggiore presa di coscienza del “problema giovani” da parte delle istituzioni: per esempio in Provincia di Ascoli Piceno sono stati 9 i progetti ammessi presentati dai comuni associati (due in più rispetto al 97) e tre in più i comuni che nel ‘98 hanno presentato per la prima volta progetti in base alla L.R. 46/95. Con la realizzazione dei progetti si avvierà la costituzione di tre nuovi centri di aggregazione e si potranno completare gli altri 34 già attivati. Significativo è anche il dato di Pesaro, dove addirittura sono in numero maggiore i progetti in forma associata (13 ammessi) rispetto a quelli dei singoli comuni (11). Ad Ancona è emerso il ruolo di coordinamento e di assistenza svolto dalla Provincia per la definizione dei progetti comunali (24 ammessi su 49, di cui 5 in forma associata che comprendono delle macroaree con più di 10 comuni). Si tratta di interventi finalizzati alle iniziative per la promozione di una cultura giovanile e per attività di tipo aggregativo. Anche a Macerata sono stati ammessi 24 progetti di cui 5 in forma associata. ”
Se si analizza la quantità dei progetti presentati dai comuni, si disegna una mappa che comprende l’intero territorio marchigiano, con un notevole indice di diffusione e una omogeneità che caratterizza le diverse aree regionali. Alla provincia di Ancona sono stati concessi dalla Regione 463 milioni, i progetti ammessi sono stati 19 di comuni singoli, mentre 5 in forma associata per altrettante macroaree (Ancona, Falconara, Jesi, Osimo, Senigallia) comprendenti 30 comuni. Alla Provincia di Ascoli Piceno 391 i milioni concessi; i progetti ammessi sono 34 di comuni singoli e 9 progetti di comuni associati (41 in totale) . A Macerata (212 milioni) 19 i comuni singoli e 5 associati per un totale di 212 milioni. A Pesaro (372 milioni) 11 progetti di comuni singoli e 13 di comuni associati (43 in tutto).
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