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“Il 4 Giugno mi recherò a Roma, come presidente della Regione Marche, alla celebrazione dell’anniversario della Repubblica sperando di trovare insieme a me anche tutti i colleghi delle altre Regioni appena eletti.
Sono certo, con questo atto, di rappresentare la volontà di tutti i marchigiani, indipendentemente dalle loro opinioni politiche o appartenenze partitiche, nel ribadire quel patto di popolo che il 2 Giugno del 1946, scegliendo la Repubblica, segnò la ripresa delle libertà e della democrazia.
Sarebbe davvero grave se alcuni presidenti dovessero rifiutare l’invito del Governo e del presidente della Repubblica per rinverdire il patto unitario tra tutte le istituzioni repubblicane che è alla base della nostra Costituzione.
Mi auguro che questo non accada, perché un evento del genere provocherebbe una grave rottura nel rapporto di leale collaborazione che deve sempre esistere tra i vari livelli di governo e tra le istituzioni del Paese.
La strada del federalismo non passa attraverso la frattura delle istituzioni. Le Regioni, e con esse le Autonomie locali, non potranno mai essere contropotere dello Stato o del Governo. Esse sono, e rimarranno anche dopo la conquista - che mi auguro - di un assetto federalista su base regionale, articolazioni istituzionali nel quadro dell’unità nazionale.
La scelta di alcuni presidenti delle Regioni espressi dal Polo di accentuare a scopi di opposizione e di forte polemica politica la frattura istituzionale con la contestazione degli Organi e dei rappresentanti dello Stato e del Governo rischia – se portata fino alle estreme conseguenze – di creare le condizioni per una involuzione della nostra democrazia.”
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