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10/10/2014

AREE INTERNE E ASCOLANO, L’ASSESSORE GIORGI REPLICA AL SINDACO CASTELLI

“Il Piceno non resta a secco. Come tutte le altre aree interne delle Marche, la sua capacità progettuale potrà beneficiare dei 7 milioni di euro, su base regionale, previsti dalla Programmazione 2014/2020 dei fondi europei destinati alla coesione sociale e allo sviluppo, in attesa delle altre risorse Ue riservate alle misure agricole. A queste sono aggiunte le risorse nazionali messe a disposizione per la Strategia: considerato che le Marche (insieme alla Lombardia e alla Liguria) sono una delle tre Regioni che hanno, virtuosamente e tempestivamente, avviato il percorso, potranno accedere a nuove risorse che il Governo metterà in campo. Fondamentale, per l'individuazione dell’Area pilota, è il documento istruttorio del Comitato nazionale aree interne, redatto a seguito della visita della delegazione ministeriale sulle tre aree interne candidate: le conclusioni del documento (visionabili al sito del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica ) recitano testualmente: L’area di Ascoli Piceno necessita di un forte lavoro di accompagnamento per poter in seguito risultare candidabile alla stipula di un APQ / Aree Interne”. Lo chiarisce l’assessore alle Politiche Comunitarie, Paola Giorgi, che replica alle considerazioni del sindaco di Ascoli, Guido Castelli. “La Strategia nazionale delle aree interne non è una gara e non prevede, di conseguenza, classifiche per ordine di arrivo. Prevede invece una capacità di aggregazione e progettazione nelle aree che, quelle sud delle Marche, al momento, non hanno saputo interpretare. Per consentire a tutte le tre aree candidate un corretto percorso nella strategia, la Regione ha attivato un bando col quale verranno acquisiti servizi e assistenza tecnica in grado di accompagnare i processi di integrazione di ogni singola area. Dal momento che la Strategia si basa non su valutazioni di schieramento politico, ma solo sulla conclamata capacità dei territori di fare squadra, invitiamo Castelli a non creare ulteriori divisioni, ma di lavorare insieme a una strategia di rilancio del Piceno”.