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27/06/2013

DOMANI RIAPRE LA CHIESA DI S. MARIA DI PORTONOVO. LA SODDISFAZIONE DELL'ASSESSORE ALLA CULTURA, PIETRO MARCOLINI

COMUNICATO STAMPA N. 374 “Siamo riusciti , con un impegno comune che dura da mesi, a risolvere una questione che si protraeva da troppo tempo: la riapertura al pubblico della Chiesa di Santa Maria di Portonovo, esempio mirabile di architettura romanica nelle Marche. “ E’ il commento soddisfatto dell’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini alla conferenza stampa del FAI ( Fondo per l’Ambiente Italiano) per illustrare l’accordo sottoscritto questa mattina tra Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, la Regione e il FAI, con le finalità della valorizzazione e fruizione di questo bene culturale che da domani ( 17:00-20:00) e fino al 30 settembre sarà accessibile al pubblico. “Viene così restituita alla pubblica fruizione la piccola chiesa di S. Maria di Portonovo – ha aggiunto l’assessore – in tempo anche per garantire alla stagione turistica appena iniziata di offrire questo unico gioiello della costa Adriatica. Una incomparabile testimonianza dell’architettura romanica che insieme alle altre emergenze culturali – la Torre Clementina e il Fortino Napoleonico – meravigliosamente armonizzate nel promontorio del Conero, fanno di Portonovo un enclave naturalistico-culturale senza eguali. Grazie al lavoro degli enti, alla collaborazione e disponibilità del Consorzio della Baia di Portonovo, al sostegno della Regione che mette a disposizione per quest’anno 5000 euro per consentire la gestione e la regolarità delle visite guidate da parte del FAI, questa operazione diventa parte integrante delle attività di promozione dell’intera zona, preludio di nuovi e più ampi progetti che sapranno coniugare il rispetto dei luoghi con la valorizzazione, le testimonianze del passato con le suggestioni del territorio, la conoscenza con la divulgazione delle nostre bellezze. Ora l’ingresso e la visita a quegli spazi torna ad essere una consuetudine nella vita di tanti marchigiani e di altrettanti turisti che in estate affollano le spiagge. Un modo di riappropriarsi di un edificio religioso dalla storia plurisecolare che conserva ancora intatte le sue linee architettoniche e il fascino discreto di una spiritualità che si alimenta nel reciproco dialogo con la natura che la circonda. Storia, arte, natura, paesaggio di eccezionale bellezza, sono gli elementi che hanno da sempre lasciato un segno profondo in chi a questi luoghi si è accostato lasciandosi stupire dalla bellezza.” (ad’e)