A nemmeno un anno dallaccordo di programma che vede la Regione Marche come capofila della Rete regionale per la tutela delle tartarughe marine insieme con le Aree protette costiere, la Fondazione Cetacea, le Capitanerie di porto, lArpam, il Cnr-Ismar di Ancona e il Corpo Forestale dello Stato, si e` svolto presso lassessorato allAmbiente un incontro per verificare lo stato di attuazione dellintesa.
La Rete regionale spiega Donati ha lobiettivo di favorire le azioni di salvaguardia di questi antichissimi rettili che rivestono unimportanza fondamentale per lecosistema marino. Grazie ad essa, quando un esemplare viene rinvenuto lungo la nostra costa, si attivano le Capitanerie di porto e le Aree Protette interessate (Parco Monte San Bartolo, Parco del Conero e Riserva della Sentina) che provvedono a recapitare gli animali piu` compromessi alla Fondazione Cetacea e da qui, dopo un periodo di ricovero, vengono reimmessi in liberta`.
Nonostante la limitatezza dei trasferimenti statali sottolinea lAssessore anche per le attivita` di questanno siamo riusciti a stanziare la stessa somma del 2010, un contributo prezioso destinato in parte per le attrezzature e in parte per le attivita` di trasporto e cure mediche.
E chiaro conclude lAssessore - che con le poche risorse a disposizione e` difficoltoso provvedere a tutte le fasi afferenti la cura e la detenzione degli animali recuperati (spese veterinarie e per medicinali, per lapprovvigionamento alimentare, per le strutture di ricovero, ecc.) e sara` opportuno lavorare per allargare la Rete per la tutela delle tartarughe alle Regioni confinanti, in modo da ottimizzare funzioni e risorse.
Durante lincontro sono state anche fissate le priorita` per il 2011 quali, divulgazione della presenza e delle problematiche della tartarughe marine nelle acque adriatiche, informazione ai pescatori e attivita` di ricerca finalizzata alla conservazione.
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