La Regione Marche recepisce la normativa nazionale che liberalizza gli orari di apertura e chiusura delle attivita` commerciali. A seguito della recente manovra finanziaria dello Stato, le Regioni sono obbligate ad adeguarsi alle nuove disposizioni entro il 1 gennaio 2012. La Giunta regionale ha trasmesso allAssemblea legislativa una proposta di legge che modifica il Testo unico regionale (L.R. 27/2009), apportando i cambiamenti prescritti. Un adeguamento che dobbiamo necessariamente fare - commenta lassessore al Commercio , Antonio Canzian ma che introduciamo solo in via sperimentale, per dodici mesi. Insieme allAssociazione dei Comuni (Anci Marche), alle organizzazioni regionali del commercio, dei sindacati e delle associazioni dei consumatori, eseguiremo un monitoraggio per valutare gli effetti della riforma e le ricadute economiche effettive, nel rispetto dei diritti dei lavoratori, specie per quanto riguarda il riposo settimanale e la salvaguardia occupazionale. Valuteremo anche se questa sia la strada migliore per favorire il consumo delle famiglie e per avvicinarci allEuropa che sono, peraltro, le due motivazioni forti addotte per lintroduzione delle nuove disposizioni a livello nazionale. Obiettivi che vanno perseguiti senza penalizzare gli operatori del comparto. La proposta di legge sospende, in via sperimentale, larticolo 55 della legge regionale 27/2009. Tutti i Comuni marchigiani, ai soli fini commerciali, vengono cosi` considerati turistici o citta` darte. Di conseguenza, le attivita` commerciali e di somministrazione di cibi e bevande possono svolgere la propria attivita`, senza limiti di rispetto degli orari di apertura e chiusura, dellobbligo della chiusura domenicale e festiva, nonche` della mezza giornata di chiusura infrasettimanale. Tuttavia, precisa, lassessore Canzian, la Regione si fara` promotrice di una intesa con tutte le parti sociali e lAnci, al fine di una applicazione che rispetti le esigenze di tutti i soggetti coinvolti. Altre modifiche apportate riguardano la sostituzione della comunicazione di inizia attivita` con la Scia (Segnalazione certificata di inizio attivita`) per adeguare la normativa regionale alla direttiva europea Bolkstein e la cessazioni del requisito della residenza ai fini del rilascio dellautorizzazione commerciale.
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