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29/06/2005

SEMINARIO TURISMO MARCHIGIANO- SPACCA: "INVESTIRE IL RISPARMIO NEL TURISMO"

ABBADIA DI FIASTRA Un 2004 non positivo, per lItalia, con un calo di turisti del 4-5%. Un 2005 che si prospetta migliore (piu` 3-4%), anche se il turismo balneare soffrira` ancora. E` il quadro tracciato da Piergiorgio Togni (direttore generale Enit), alla Giornata di studio sul turismo marchigiano, intervenendo sulle prospettive nazionali del settore. I problemi dipendono dalla crisi del mercato tedesco, che trova lItalia troppo cara e si rivolge ad altri paesi. LItalia minore - quella dellentroterra, dei prodotti di nicchia - e` andata bene, ma da sola non puo` compensare le difficolta` della costa. Difficolta` che vanno affrontate senza abbassare la qualita` dellofferta, puntando sul giusto rapporto tra servizi e prezzi. Tornare a essere competitivi ha affermato Togni e` un problema della politica, non solo degli imprenditori, i quali hanno un carico fiscale superiore a quello della concorrenza. Il turismo e` strategico, ha ribadito, perche` traina gli altri settori, perche` e` la prima industria del paese e non potra` mai essere delocalizzata: non si possono rifare le Marche in unaltra parte del mondo!. Parlando della nostra regione, Togni ha ribadito che le Marche sono belle, ma occorre non essere autoreferenziali. Devono lavorare sui servizi, sulla formazione, sui trasporti ed essere piu` presenti negli appuntamenti internazionali della commercializzazione. Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha sottolineato come limprenditorialita` turistica rappresenti un motore di sviluppo per leconomia marchigiana. Un comparto che deve crescere come importanza e come investimento: Bisogna rifuggire da logiche di rendita finanziaria, per indirizzare il risparmio verso forme di investimento produttive per le comunita` locali. Occorre che il sistema bancario organizzi fondi chiusi, dove il risparmio di un territorio favorisca la crescita degli ambiti in cui e` prodotto. E` indispensabile fare presto, perche` altri paesi stanno puntando sul turismo e possono crearci difficolta`. Bassa competitivita` in Europa, strutture ricettive scarse e di modesta qualita`, soprattutto nelle aree interne, frammentazione della promozione ed eccessiva stagionalita`. Sono questi, per Confindustria Marche, i punti deboli del turismo marchigiano, ai quali si contrappongono aspetti positivi, come la varieta` dellofferta (mare, montagna, citta` darte, teatri storici), lambiente, la cultura. Occorre, dunque rafforzare la comunicazione e il marketing allestero, migliorare la fruizione del territorio, puntare sulla formazione. E` necessario integrare, poi, lofferta turistica con le produzioni locali, realizzare una formazione continua degli operatori dellaccoglienza, calmierare i prezzi, incentivare le risorse economiche regionali per il settore. Il rilancio del turismo, secondo Maurizio Di Cosmo (Ggil-Cisl-Uil), non puo` essere una risposta alla crisi produttiva: i problemi dei due settori vanno risolti separatamente, senza surrogare le questioni e prendendo coscienza che lapporto dei servizi e` ancora modesto, nelle Marche, rispetto alle effettive potenzialita` economiche. Il turismo, inoltre, va integrato con gli altri settori produttivi e commerciali, perche` contribuisce a determinare unidentita` territoriale accattivante. Occorre, poi, migliorare la viabilita` e le infrastrutture, per collegare linterno e decongestionare le coste. Uno sforzo che richiede lo stanziamento di risorse economiche adeguate. Come da migliorare e` la formazione del personale turistico, dove ancora una larga fetta di lavoro viene svolta da maestranze atipiche e sommerse. Secondo Confcommercio Marche e` necessario riqualificare lofferta turistica ricettiva e rilanciare la formazione, puntando sulla integrazione tra scuola pubblica e imprese. Occorre, poi, coordinare le politiche del settore, rafforzando la connotazione di sistema dellofferta turistica regionale. (r.p.)