Sono molto preoccupato della reazione emotiva suscitata dalla pubblicazione dei dati relativi al monitoraggio del mare Adriatico riguardanti i metalli pesanti e altre sostanze nocive.
Nessuno vuole mettere la sordina a notizie e informazioni che toccano da vicino la salute dei cittadini e piu` in generale la qualita` della vita delle nostre comunita` locali costiere. E tuttavia necessario compiere ogni sforzo per promuovere una corretta comunicazione, che faccia comprendere alla pubblica opinione come tale fenomeno sia stato riscontrato da tempo e, soprattutto, come si sta affrontando per risolverlo nel tempo.
Nel mio ruolo di assessore al turismo sono ovviamente molto preoccupato che una eccessiva drammatizzazione del fenomeno, peraltro presente in moltissimi tratti delle coste italiane, possa nuocere allandamento della stagione estiva alle porte. In un momento negativo della congiuntura economica nazionale dobbiamo compiere ogni sforzo per utilizzare il turismo come una forte risorsa produttiva, di ricchezza e di occupazione. Attenti, pertanto, a non offrire alla concorrenza estera motivi per campagne negative verso mete turistiche italiane.
Il monitoraggio va proseguito, potenziato e qualificato nella consapevolezza che esso serva come ha giustamente sottolineato anche lARPAM soprattutto come strumento per misurare i miglioramenti che dobbiamo apportare alla qualita` dellacqua.
Diamo quindi al problema delle acque marine la giusta attenzione, mettiamo in campo le misure adeguate per combattere linquinamento, ma evitiamo una comunicazione negativa e drammatizzata. Gli effetti potrebbero essere disastrosi. In questo senso lancio un appello alla responsabilita` a tutte le componenti sociali affinche` si crei una sinergia positiva per affrontare un fenomeno che e` possibile vincere, purche` lo vogliamo.
|