“Si sono messe le basi per aiutare concretamente i Balcani”. Così il vice-presidente Gian Mario Spacca nel suo intervento alla Conferenza di Sarajevo di presentazione del Programma INTERREG, che interessa, oltre alla Bosnia-Erzigovina, anche la Croazia, la Serbia, il Montenegro e l’Albania. Al Programma Tranfrontaliero Adriatico, promosso dall’Unione Europea, partecipano le sette Regioni che si affacciano sull’Adriatico (Marche, Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Molise, Puglia e Veneto) e punta a favorire lo sviluppo integrato fra le due sponde.
“Come Regione Marche continueremo nel nostro impegno per assicurare che l’Adriatico diventi un mare di pace, recuperando quello spirito che si ritrova nella storia di questo mare, di scambi economici sì, ma anche culturali, come dimostrano le tante testimonianze che si ritrovano sul nostro territorio.
E’ nostra intenzione rilanciare lo sviluppo di quell’area promovendo la cosiddetta via adriatica, attraverso la nascita di piccole e medie imprese e di strutture di servizi (reali e finanziari) alle stesse, insomma creando un ambiente favorevole che possa incentivare l’imprenditorialità. Il Programma prevede un apposito Asse di intervento per lo sviluppo dei settori produttivi e si dice esplicitamente che si punta sulle piccole e medie imprese. E’ questo un terreno su cui il modello marchigiano può dare un valido contributo.”
Spacca ha sottolineato che, in questo contesto, assume particolare rilievo la prossima Conferenza delle Regioni Adriatioco-Joniche, che si terrà ad Ancona il mese di giugno, che è la naturale prosecuzione di quella che si è svolta nel maggio del 2000, sempre ad Ancona e ora diventa la prima occasione concreta per dare contenuti alla “casa adriatica” di cui si è sta parlando a Sarajevo.
Il vice-presidente ha anche riferito che il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha rilanciato il Progetto del Corridoio Adriatico come infrastruttura determinante per assicurare i rapporti con l’area dei Balcani: “un’affermazione importante che, in occasione del prossimo semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, potrebbe diventare una reale priorità e che vedrebbe la Regione pronta a fare la sua parte.”
Il Programma INTERREG dell’UE si muove considerando quest’area fortemente collegata al resto dell’Europa, visto che lo sviluppo economico-democratico dei Balcani è un interesse comune. “Il mare Adriatico – sottolinea Spacca - deve diventare l’elemento collante su cui costruire una realtà di pace e sviluppo, recuperando una tradizione di scambi, anche culturali, che uniscono le Marche all’altra sponda.”
Il Programma prevede quattro Assi di intervento:
· Tutela e valorizzazione ambientale, culturale e infrastrutturale del territorio tranfrontaliero. Riguarderà interventi di interesse prevalentemente pubblico, relativamente all’ambiente, all’energia, ai trasporti, alle telecomunicazioni, all’assetto del territorio, alla cultura;
· Integrazione economica dei sistemi transfrontalieri. Riguarderà interventi di interesse prevalentemente privato, relativamente alla competitività e al rafforzamento delle PMI industriali, artigianali, turistiche, agricole, della pesca;
· Azioni di rafforzamento della cooperazione. Riguarderà interventi di sistema relativamente al rafforzamento istituzionale, all’armonizzazione dei sistemi, alla promozione della democrazia, all’occupazione, alla sicurezza, alla promozione sociale, alla qualificazione delle risorse umane;
· C’è infine un ulteriore Asse, che riguarda l’Assistenza Tecnica all’attuazione del Programma e prevede interventi di implementazione del Programma stesso, relativamente all’informazione, pubblicità, valutazione, monitoraggio. (e.r.)
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