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24/04/2003

L’EDILIZIA DIVENTA ECOSOSTENIBILE. PARTE UNA FASE DI SPERIMENTAZIONE PER QUELLA “PUBBLICA”. VALUTANDO UNA SERIE DI REQUISITI SI PUO’ DIRE QUANTO UN EDIFICIO CORRISPONDA A CANONI AMBIENTALI, DI RISPARMIO ENERGETICO E QUALITA’.

La giunta regionale ha approvato una delibera che fissa gli indirizzi per la realizzazione di interventi di edilizia ecosostenibile. “Con questo provvedimento – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Giulio Silenzi – si apre una fase di sperimentazione, che riguarderà l’edilizia residenziale pubblica e alcuni interventi comunali. L’obiettivo è quello di mettere le basi per un modo innovativo di costruire, contribuendo così alle esigenze dell’ambiente e per una migliore qualità della vita. Si tratta – ha aggiunto – di indirizzi che tengono conto di una pluralità di fattori, quindi non solamente l’utilizzo di materiali naturali (es.:legno senza trattamenti inquinanti) , ma anche il risparmio energetico (coibentazione), il rispetto dell’ambiente (recupero acqua piovana), e, più in generale la qualità del servizio.” La delibera indica i criteri da adottare per valutare l’ecosostenibilità di una struttura. Un lavoro che ha impegnato la Regione per oltre un anno, con la partecipazione a un gruppo di lavoro interregionale. In quel contesto si è predisposto un sistema di valutazione basato su Green Building Challege (G.B.C.), un metodo internazionale, che ha il pregio di essere flessibile e di adattarsi a differenti contesti climatico-ambientali. Nella sostanza, attribuendo “pesi” diversi ai requisiti presi in considerazione, è possibile “personalizzare” il sistema di valutazione. Per definire la certificazione dell’edificio, sono state individuate “aree di valutazione” tematiche. Per il momento sono quattro: consumo di risorse, carichi ambientali, qualità dell’ambiente interno e del servizio. Ad ogni area tematica corrispondono dei requisiti, che saranno “pesati”. Così, ad esempio, ai “carichi ambientali” corrispondono: emissione di Co2, gestione acque piovane, rifiuti solidi, permeabilità delle aree scoperte. Alla “qualità ambiente interno”: illuminazione naturale, isolamento acustico, temperatura, controllo sistemi inquinanti...e così via. Complessivamente i requisiti sono 22. Per ogni requisito, si costruisce una scheda con tutte le informazioni sullo stesso (modalità di calcolo e di verifica delle prestazioni, unità di misura, indicazioni per un buon risultato, la normativa, le tecniche). Prende così corpo la valutazione, sulla base di un punteggio, che va da –2 a +5: da “una prestazione fortemente inferiore allo standard” (-2) a una “dotata di prerogative di carattere scientifico” (+5), dove lo “0” rappresenta la pratica costruttiva corrente o il semplice rispetto della normativa vigente. I nuovi edifici non devono presentare punteggi negativi. Silenzi precisa che si tratta di una delibera con immediati risvolti pratici, “al punteggio raggiunto – precisa - si collegano sistemi incentivanti e premianti per gli interventi ecosostenibili. E’ quanto avverrà con il Bando per “i 20 mila alloggi di Edilizia residenziale” – circa 200 verranno realizzati nelle Marche - che sarà emanato in una delle prossime sedute di giunta.” “Comunque – aggiunge – questa fase di sperimentazione ci consentirà di rodare il meccanismo, visto che verranno emanate delle linee guida definitive, nelle quali la valutazione energetica-ambientale si avvarrà di un numero maggiore di requisiti e aree di valutazione, che saranno un riferimento generale per gli operatori del settore.” (e.r.)