Un mediatore che faciliterà la comunicazione e, in definitiva, la riconciliazione fra un minore, autore di un reato e la vittima. Un terzo neutrale, quindi, che ascolta le ragioni reciproche e si colloca in posizione equidistante rispetto alle parti in causa, e che soprattutto non svolge una funzione giudicante, né sul piano giuridico né su quello morale, ma mette in relazione i due soggetti.
E’ questa la finalità dell’Ufficio della mediazione penale minorile che è stato oggi oggetto di un accordo di programma, firmato presso la sede della Regione Marche dal presidente della giunta regionale Vito D’Ambrosio, dal Presidente del tribunale dei Minori, Luisanna Del Conte, dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori, Ugo Pastore e dal dirigente del Centro giustizia minorile per Emilia Romagna e Marche, Antonio Pappalardo. Alla firma era presente anche l’assessore regionale ai servizi sociali, Marcello Secchiaroli.
E’ un nuova struttura, dunque, la quinta in Italia dopo Torino, Bari, Milano, Trento, che opererà per due anni a livello sperimentale. Si tratta anche della prima iniziativa in tal senso ad essere patrocinata, promossa e finanziata da una Regione. La giunta regionale, infatti, ha stanziato per questo 50 mila euro.
Il protocollo di intesa ha stabilito i reciproci impegni dei soggetti sottoscrittori, per rendere funzionale - dopo la formazione di figure specifiche ( psicologi, operatori giuridici e sociali) che diventeranno un equipe di mediatori penali - questo ufficio che probabilmente avrà sede negli uffici dell’ex Commissariato di Governo, in Via Giannelli ad Ancona.
Il presidente Vito D’Ambrosio , nel corso dell’incontro, ha sottolineato come questo atto continui la linea della collaborazione interisitituzionale che la Regione persegue in molti settori. “Una collaborazione già avviata anche con le istituzioni giuridiche perché vi sia sempre più integrazione tra i servizi che le due amministrazioni – regionale e giudiziaria- garantiscono. Un Istituto nuovo , calibrato sulla realtà del territorio che si concretizza, attraverso uno strumento come l’accordo di programma, indispensabile per lavorare in maniera condivisa.”
L’Ufficio della mediazione penale minorile è inteso come uno spazio (sia fisico che temporale) finalizzato al ristabilimento di un ordine che risulti condiviso, contrattato fra le parti in causa e parallelamente al processo, dove il giudice potrà decidere, rispetto agli esiti della mediazione, di alleggerire la pena. La mediazione corrisponde ad una nuova concezione della sanzione penale che, pur mantenendo intatti gli aspetti della responsabilità personale, rimanda chiaramente, anche utilizzando tutte le risorse presenti sul territorio, ad una serie di proposte e di opportunità che il soggetto può cogliere per il proprio cambiamento, e ad una migliore considerazione degli interessi della vittima del reato, persona singola o società nel suo complesso. La sperimentazione attuata in area minorile prevede l''incontro tra la vittima e l''autore del reato, come percorso di relazione e di confronto che risulta responsabilizzante per il minore e che consente alla vittima di utilizzare uno spazio di accoglienza e di espressione.
Il presidente del Tribunale dei Minori, Luisanna Del Conte, ha spiegato che la mediazione è uno strumento utile proprio nel nostro tipo di realtà territoriale, fatta di piccole comunità, che consentirà ad un minore autore di reato, di non essere più additato né discriminato, perché riconciliato con la vittima.
L’accordo sottoscritto oggi prevede l’assunzione per la Regione degli oneri economici relativi alla formazione dei mediatori, la formazione di un elenco regionale dei mediatori penali per minori, di individuare e assicurare la funzionalità dell’Ufficio di mediazione sostenendo le spese di locazione , arredo e utenze, gli enti locali e le Asl coinvolte nel progetto sperimentale, promuovere la cultura delle mediazione attraverso atti di indirizzo ma anche incontri e iniziative pubbliche.
Il centro di giustizia minorile favorirà la formazione specifica degli operatori dei servizi minorili di Ancona, contribuirà alla funzionalità dell’Ufficio con l’impiego di propri operatori, collaborerà alle iniziative di diffusione della cultura della mediazione. Ugualmente gli Uffici giudiziari minorili di Ancona si sono impegnati , oltre che a nominare un referente per la mediazione, anche a sostenere l’attività e l’utilizzo di questo Ufficio con l’invio di minori sottoposti a procedimento penale per qualsiasi tipo di reato. Inoltre, ad individuare le procedure per regolamentare le fasi della mediazione e coordinarle con quelle dell’ordinario rito processuale penale. (ad’e)
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