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10/03/2003

Convegno – “Verso la certificazione della qualità sociale” D’AMBROSIO: “COMPETITIVITA’ DEVE VOLER DIRE RICERCA DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E SOCIALE “

“La competitività nel sistema economico produttivo si deve spostare dal piano dei prezzi a quello della responsabilità e dell’etica di impresa, oltre che dell’affidabilità dei beni di consumo, per aggiungere al prodotto il valore della qualità ambientale e sociale. “ E’ questo uno dei passaggi dell’intervento del presidente Vito D’Ambrosio al convegno “Sistema Marche: sviluppo e sostenibilità. Verso la certificazione della qualità sociale”, svoltosi in Regione e organizzato dal Gruppo regionale Misto e dalla CNA - Comitato regionale. Il convegno ha visto la partecipazione tra gli altri, di Francesco Garibaldo dell’Istituto per il Lavoro di Bologna, sull’esperienza emiliana per la definizione di un marchio di qualità sociale, Silvano Gattari della CNA, sulla sostenibilità e innovazione nelle PMI, Pietro Marcolini, direttore del Dipartimento Programmazione e Bilancio della Regione. “In questo incontro – ha proseguito il presidente- proviamo a cercare le prime risposte a problemi nuovi, agli scenari di governabilità e di promozione dello sviluppo sostenibile che si aprono con la globalizzazione. Ma se il sistema economico rimarrà immobile sulla posizione di applicare solo la politica dei prezzi, e non quella della qualità produttiva, rischierà di avvitarsi su se stesso, soprattutto se non si farà sistema tra impresa, enti pubblici, società civile, istituzioni. Occorrerà anche che il mercato arrivi ad una autoregolamentazione e che faccia un passo avanti nell’individuare e valutare il tipo di domanda dei consumatori. Ne esiste, infatti, una sempre più frequente, non preponderante per ora, ma in crescita, ed è la domanda di affidabilità del prodotto, sia esso alimentare ma anche relativo ad altri beni di consumo ( macchine, giocattoli, abbigliamento ecc.). Un’attenzione cioè sempre maggiore del consumatore alla qualità, intesa come sicurezza per la tutela della salute, ma anche per la salvaguardia dell’ambiente. Qualità come sinonimo di genuinità, di tracciabilità, di necessità di conoscere cosa consumiamo. Certo per le imprese si tratterà di costi di produzione maggiori, ma questa è la nuova sfida del millennio: investire in standard di sostenibilità con l’ambiente e nella ricerca di integrazione con il contesto sociale. Una risposta può essere, allora, progettare ed introdurre un sistema di certificazione della qualità sociale, che comprenda ambiente, sicurezza della produzione come processo di lavoro e verso i consumatori, equilibrio dell’assetto territoriale urbano ed extraurbano, valorizzazione e non sfruttamento irrazionale delle risorse naturali. Azioni che la Regione Marche ha già intrapreso attraverso vari programmi e con metodi interdisciplinari tra Ambiente-Industria- Formazione professionale- Lavoro. Poiché i meccanismi di controllo e certificazione possono comportare costi maggiori per l’impresa., è qui che deve intervenire la pubblica amministrazione , sostenendo e incentivando chi applica il criterio della sostenibilità. In questo quadro, il ruolo della Regione è triplice: in primo luogo giocare con forza la carta della gestione dei fondi strutturali comunitari, spingendo per il miglior utilizzo da parte degli enti beneficiari, sia per avviare nuove azioni, sia per riconvertire e valorizzare quanto già esistente nel campo della certificazione di qualità; inoltre, elaborare una progettazione partecipata per stabilire modelli di incentivi alla certificazione; regolare e mediare i rapporti tra istituzioni, nell’ottica della programmazione condivisa, ma con un’attenzione sempre alta verso la semplificazione dei rapporti fra pubblica amministrazione e cittadino. Come Regione sappiamo quali sono i punti di forza del nostro modello economico, ma sappiamo anche quanta strada c’è da percorrere per sostenere la modernizzazione , l’innovazione- chiave di volta per la crescita- e favorire l’evoluzione costante del sistema, governare cioè perché questa parola, “sistema”, non rimanga astrazione, ma si concretizzi con processi di integrazione reale con il contesto territoriale. (ad’e)”