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24/01/2003

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI ANCONA IN CONSIGLIO REGIONALE

La Giunta regionale ha trasmesso al Consiglio il Piano territoriale di coordinamento (Ptc) della Provincia di Ancona. Un passaggio fondamentale, in vista dell’emanazione del decreto del presidente della Regione di conformità del Piano, che richiede l’acquisizione del parere della IV Commissione consiliare. Nei mesi scorsi, il Ptc ha avuto l’avvallo del Comitato regionale per il territorio. Per divenire operativo, attraverso il decreto presidenziale, necessita ora del passaggio in Consiglio, così da acquisire il parere obbligatorio della Commissione competente. Un iter amministrativo che serve a certificare come il Ptc della Provincia di Ancona sia conforme al Piano paesistico ambientale regionale (Ppar), al Piano di inquadramento territoriale regionale (Pit), al rispetto delle normative e degli indirizzi di programmazione (sociale, economica e territoriale) statali e regionali. “Come è avvenuto per i Piani delle altre tre Province – sottolinea l’assessore regionale alla Pianificazione territoriale e Urbanistica, Giulio Silenzi – l’istruttoria si è avvalsa di una procedura di valutazione integrata, che ha coinvolto i vari servizi regionali interessati. Grande attenzione è stata riservata alle problematiche ambientali e infrastrutturali connesse con l’area a elevato rischio di crisi ambientale d’Ancona, Falconara e Bassa Valle dell’Esino, e con le previsioni dell’Intesa generale quadro sottoscritto con il governo centrale. La conclusione dell’istruttoria ha portato a un giudizio positivo sull’elaborato della Provincia, che va integrato con le prescrizioni formulate dai gruppi di lavoro regionali”. Il Ptc della Provincia di Ancona disciplina l’utilizzo del territorio attraverso principi generali, proposte di riordino e indirizzi per gli interventi. La normativa del Piano risulta agile e sintetica. Si fonda sul principio della “sussidiarietà” e sul metodo della “concertazione”, per giungere alla “co-pianificazione” del territorio. Interesse hanno suscitato gli indirizzi che regolano gli interventi di conservazione e di trasformazione degli “Ato” (Ambiti territoriali omogenei) e l’individuazione di alcuni comprensori, nei quali è sollecitata una gestione intercomunale degli oneri e dei proventi delle attività industriali e artigianali, da insediare in aree di interesse comune. Una riflessione particolare è dedicata agli ecosistemi, le cui previsioni insediative si conciliano bene con la “specificità dei valori ambientali, culturali, storici e paesaggistici, di cui è ricco il territorio della provincia di Ancona”.