La montagna, da area depressa a risorsa. È il filo conduttore del convegno di Urbino, in programma nella mattinata di venerdì 28 giugno, a partire dalle ore 9.00, presso l’Aula sospesa della Facoltà di Magistero. Promosso dal Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro), in collaborazione con la Regione Marche, l’incontro cade nell’Anno internazionale della montagna, che l’organismo celebra con tre appuntamenti.
Le realtà prescelte sono il Veneto (Nord), le Marche (Centro) e la Calabria (Sud).
Le Marche sono state individuate “per i rapporti positivi instaurati con le amministrazioni e le forze sociali locali”.
A Urbino interverranno, oltre al presidente della Giunta regionale, Vito D’Ambrosio, e all’assessore regionale Roberto Ottaviani, anche assessori regionali della Toscana (Tommaso Franci), del Lazio (Marco Verbaschi), dell’Abruzzo (Massimo Desiati). Per l’Emilia Romagna sarà presente Paolo Mattiussi (responsabile programmazione territoriale), per l’Umbria Adriano Giusti (responsabile servizio Foreste).
“Le montagne dell’Italia centrale, un modello di sviluppo integrato e sostenibile”, è il tema del convegno, che ha, come visto, un carattere interregionale, con rappresentanti dello stesso Cnel e dell’Uncem, l’associazione che riunisce le comunità montane (vicepresidente Lucio Cangini). L’appuntamento prevede una tavola rotonda e l’illustrazione di alcuni progetti specifici, da parte delle forze sociali e dei responsabili delle iniziative.
Quella di Urbino, dunque, sarà un’occasione per promuovere tutte le azioni utili ad arrestare il progressivo abbandono dei territori montani. Iniziando dalla dotazione di servizi, dalla promozione delle crescita economica, dalla salvaguardia dei valori ambientali. Il Cnel stimolerà una riflessione su due aspetti particolari: il coordinamento politico e amministrativo dei governi locali, la condivisione delle risorse disponibili. Dalla collaborazione concreta degli enti locali, in definitiva, possono scaturire le occasioni di sviluppo per le popolazioni montane. La strada da percorrere è quella della valorizzazione delle specificità territoriali, attraverso iniziative interregionali.
La montagna, secondo il Cnel, non deve più essere solo sinonimo di ruralità e marginalità, ma di vocazioni economiche e opportunità da rilanciare.
A Urbino verranno indicati i percorsi necessari per ridurre la perifericità delle aree interne e frenare lo spopolamento di queste zone.
|