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08/05/2002

CENTRALIZZAZIONE DEGLI ACQUISTI SANITARI, PARTE LA SPERIMENTAZIONE

Le Aziende sanitarie locali di Urbino, Civitanova Marche e Ascoli Piceno sono le tre Asl capofila nella sperimentazione della centralizzazione degli acquisti. Per conto della altre Aziende sanitarie e ospedaliere che aderiranno al protocollo regionale, stipuleranno contratti con i fornitori dei beni e servizi necessari. Tre le tipologie merceologiche individuate, per valutare la bontà dell’intesa e testarne le modalità operative: prodotti di medicazione (contrattati dall’Asl di Urbino), soluzioni infusionali (Asl di Civitanova), aghi e siringhe (Asl di Ascoli Piceno). Le tre Aziende sono state scelte dalla Giunta regionale, d’intesa con le altre Aziende marchigiane, sulla base di alcuni criteri “di massima”, come la prossimità della scadenza dei contratti delle forniture o l’entità degli approvvigionamenti nell’ultimo biennio. Su proposta dell’assessore alla Sanità, Augusto Melappioni, l’esecutivo ha approvato un progetto di Protocollo d’intesa per razionalizzare la centralizzazione degli acquisti mediante un raccordo tra le Aziende sanitarie, ospedaliere e l’Inrca. L’avvio della sperimentazione avverrà con la firma del protocollo da parte dei direttori generali. “Nel settore sanitario – sottolinea l’assessore Melappioni – è possibile promuovere aggregazioni tra Aziende per coordinare le necessità degli approvvigionamenti ed elaborare strategie comuni di spesa, in grado di contenere i costi di gestione e liberare risorse per i servizi. Il progetto di accorpamento è stato elaborato dall’Agenzia sanitaria regionale. A seguito degli incontri con le Aziende sanitarie e ospedaliere, si è deciso di accelerare la fase preliminare, avviando la sperimentazione del modello proposto per verificarne la validità attraverso la concreta esperienza di tre bandi di gara regionali su altrettante categorie merceologiche. L’esperienza acquisita dovrà, poi, condurre a una definizione del modello operativo finale e alla sua successiva implementazione”. Il modello sperimentato prevede che le Asl deleghino alle “capofila” l’acquisto dei prodotti che ciascuna definisce in piena autonomia. Le “capofila” stipuleranno le convenzioni con i fornitori, per la propria aziende e per le altre che l’hanno autorizzata. In questa maniera si viene a creare una base comune di “dati e fabbisogni”, uno scambio di informazioni e un’analisi di mercato condivisa; elementi necessari per spuntare prezzi migliori nelle contrattazioni.