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07/05/2002

DEVIAZIONE DEL TRAFFICO PESANTE, ACCORDO SULLA RIPARTIZIONE DEI COSTI

Regione e Comuni hanno raggiunto un accordo sulla ripartizione dei costi per la deviazione del traffico pesante dalla Statale 16 all’Autostrada A14 nei mesi estivi. All’intesa non partecipano, quest’anno, le Province marchigiane. L’assessore ai Trasporti, Cristina Cecchini, e i rappresentanti dei Comuni costieri hanno siglato oggi (presso la sede della Giunta regionale) un documento in vista della firma – a Roma, entro il mese di maggio - dell’Accordo di programma nazionale tra il mistero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le Regioni Marche, Abruzzo, Molise, l’Anas, la società Autostrade e le associazioni degli autotrasportatori. La quota degli oneri, negli anni scorsi a carico delle amministrazioni provinciali, viene assunta dalla Regione, in quanto, nel mese di aprile, è pervenuta una comunicazione dell’Upi (Unione regionale delle province marchigiane) che ha ritenuto di non partecipare all’iniziativa, non ravvisando competenze che motivino l’assunzione di un onere che dovrebbe essere interamente sostenuto dallo Stato. Il protocollo prevede “l’adesione degli enti locali al progetto di deviazione del traffico pesante”, da attuarsi nel 2002, nel periodo compreso tra il 10 giugno e il 20 settembre, dalle ore 19.00 alle ore 5.00. I costi vengono sostenuti dagli autotrasportatori (40%, con pagamento Telepass), dalla società Autostrade (20%), mentre il rimanente 40% è a carico della Regione e dei 23 Comuni costieri. Quest’ultima percentuale, per il 25% viene coperta dalle amministrazioni comunali (180.759,91 euro), mentre la Regione, che doveva coprire il 50%, quest’anno eleva il proprio impegno fino al 75%. “Dall’incontro odierno, sottolinea l’assessore Cecchini – è emerso un orientamento unanime dei Comuni ad aderire all’iniziativa. Un’adesione che contribuisce a ridurre i rischi per la sicurezza stradale, a contenere l’inquinamento acustico nei centri interessati, a migliorare le condizioni ambientali delle località turistiche costiere. Spiace che le Province abbiano rinunciato all’accordo, mentre gli enti locali marchigiani, dal 1998, hanno ripartito responsabilmente queste spese che vanno a vantaggio del miglioramento della qualità di vita dei paesi rivieraschi nei mesi estivi”. (r.p.)