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26/03/2002

MELAPPIONI: "CONTENERE LA SPESA SENZA PENALIZZARE I SERVIZI"

“Contenere la spesa, senza penalizzare l’offerta dei servizi”: questo il duplice obiettivo che il governo regionale intende perseguire nel settore della sanità; un obiettivo da raggiunge attraverso “scelte chiare, privilegiando l’emergenza, il territorio, la prevenzione e la residenzialità degli anziani non autosufficienti”. E’ quanto sottolinea Augusto Melappioni, assessore regionale alla sanità, in un intervista pubblicata sull’ultimo numero del periodico Marche Regione. Per quanto riguarda il taglio dei posti letto, la manovra regionale punterà a ridurre quelli superflui a vantaggio dei settori più carenti: lungodegenza, riabilitazione, residenzialità per anziani non autosufficienti”. Abbiamo un sistema ospedaliero diffuso sul territorio, in certi anche troppo, e questo determina - spiega l’assessore - una duplicazione improduttiva di alcuni reparti, come la medicina, la chirurgia, l’ortopedia e l’oculistica”. E’ quindi obbligatorio proporre un diverso modello organizzativo attraverso la riduzione dei posti letto che non sono necessari. Questo non significa, precisa, penalizzare gli ospedali dell’entroterra rispetto a quelli della costa, ma creare, d’intesa con gli enti locali, le condizioni per calibrare livelli di assistenza più adeguati ai bisogni dei cittadini e alle esigenze di riorganizzazione del sistema. Quanto alla riduzione del numero delle Aziende Usl, Melappioni conferma che, fino al prossimo mese di giugno, termine di verifica per il contenimento della spesa, la Giunta regionale si asterrà da qualsiasi decisione in merito. Congelata, quindi, al momento, la scelta, contenuta nel Piano sanitario regionale, di trasferire l’Ospedale cardiologico Lancisi a Torrette; nessun spostamento, invece, è previsto per l’Ospedale Salesi di Ancona. L’assessore conferma, poi, la necessità di contenere la spesa della sanità nel 2002 entro il limite già stabilito di 4 mila e 49 miliardi di lire: il 2,5 per cento in più rispetto al tetto dello scorso anno. Per quel che concerne, infine, le cause del deficit, l’assessore sottolinea le responsabilità del governo centrale che ha sottostimato la spesa storica del settore e ha rifiutato di ripianare il debito attraverso l’accensione dei mutui, una scelta che, in passato, ha consentito, in qualche modo, di far fronte alle esigenze. A far crescere il debito contribuiscono anche gli elevati costi del modello organizzativo della sanità marchigiana, basato su un diffuso decentramento dei servizi sul territorio regionale, e la scarsa razionalizzazione nella gestione dei servizi. Per questo, conclude Melappioni, “la strada maestra è quella dell’eliminazione degli sprechi che appesantiscono il sistema e impediscono di assicurare risposte migliori, drenando risorse altrimenti spendibili”.