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22/03/2002

11 MILIARDI DI LIRE PER IMPIANTI SPORTIVI, DAI FONDI NON SPESI DELLA LEGGE DEI MONDIALI DI CALCIO

Cinque milioni e 688 mila euro, pari a 11 miliardi di lire, per completare e mettere a norma impianti sportivi in circa 50 piccoli centri delle Marche: questo è il risultato dell’azione attivata dalla Regione per recuperare i fondi della legge dei Mondiali di calcio, non spesi nel 1988 e nel 1989. Gli stanziamenti rimasti inutilizzati per molti anni sono stati riattivati grazie alle sollecitazioni delle Regioni e degli assessori allo sport fra i quali Lidio Rocchi, Assessore delle Marche, è stato capofila dell’azione nei confronti del Ministero per i Beni e le Attività culturali. La risposta del Sottosegretario Mario Pescante è arrivata pochi giorni fa: il recupero e il reinvestimento delle somme non utilizzate dai beneficiari è possibile. E’ ossigeno per lo sport regionale e per i piccoli comuni compresi nella graduatoria dei progetti finanziabili che attiverà soprattutto contributi in conto capitale. Due milioni e 516 mila euro (4 miliardi e 872 milioni di lire), relativamente al programma ’88, e tre milioni, 172 mila euro (6 miliardi e 142 milioni di lire) del 1989 rientrano nel Bilancio della Regione e consentiranno di recuperare l’efficienza di molti impianti. “La Giunta regionale – ha sottolineato Rocchi - ha emesso a ottobre scorso il bando di concorso per accedere ai contributi. Abbiamo ottenuto anche che la somma riassegnata a noi e alle altre Regioni fosse aumentata degli interessi maturati dal 1988/91 a oggi. Il totale di quanto la Regione Marche potrà spendere, quindi, è superiore a quello previsto alla data del bando. Grazie all’azione intrapresa diventano operanti risorse per completare e rendere efficienti ancor più strutture. Un fatto positivo per il mondo sportivo marchigiano, nel difficile momento che sta attraversando. E’ recente, infatti, il dibattito sulle difficoltà finanziarie delle società sportive, legate anche ai problemi di bilancio degli Enti locali. Stiamo affrontando ogni singolo aspetto, cercando di dare risposte significative a un settore molto importante del tessuto sociale marchigiano.”