Il bilancio dell’e-government nelle Marche è positivo, un processo già un grado di modificare la pubblica amministrazione, nel senso di un suo ammodernamento: è quanto emerso nel Convegno di ieri organizzato dalla Regione Marche e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie. Una considerazione fatta dallo stesso Ministro Lucio Stanca e ripresa da Giulio Di Petra, direttore dell’Ufficio che si occupa di e-government presso il Dipartimento, che ha concluso in serata gli workshop. Questi ultimi, quattro in tutto, sono stati un’occasione di approfondimento su temi e aspetti che saranno oggetto di Progetti specifici, che richiederanno il coofinanziamento del Ministero. Il bando sarà reso noto tra breve e le domande dovranno essere presentate entro 90 giorni.
In particolare, sul fronte della sanità, si è parlato di telemedicina, che è già operativa tra l’ospedale Lancisi, il Salesi, Torrette e gli ospedali di Fermo, Camerino, Ascoli Piceno, Jesi, Loreto e Osimo. Così come è operativo un “super CUP”, dove raccogliere le prenotazioni ai singoli servizi effettuati dai CUP (Centro Unico Prenotazioni) locali, una occasione anche per monitorare l’annoso problema delle “liste di attesa”. Stessa cosa per il sistema dell’emergenza, il 118 cioè, che ha già un suo coordinamento e anche per “l’emoteca” (la banca del sangue) regionale, che “dialoga” con le strutture sul territorio, fornendo disponibilità e dislocazione delle risorse.
La partecipazione al Bando (Di Petra ha preferito chiamarlo Avviso) consentirà di avere nuove risorse che andranno a sommarsi a quelle già previste nel bilancio regionale: 7 milioni di euro nelle zone Ob.2; 4 milioni per i servizi al welfare (lavoro, formazione, educazione permanente); 6 milioni per il settore della sanità, per la riorganizzazione dell’emergenza sanitaria, la realizzazione del sistema unificato di prestazioni, la telemedicina; 5 milioni per l’evoluzione della rete telematica. Inoltre le Marche rientreranno in altri progetti, visto che sono state considerate “pilota” con il loro impegno sul fronte della “rete nazionale” e nel lavoro di coordinamento delle Regioni del centro.
Ci si muoverà su due fronti – ha detto il vice-presidente Gian Mario Spacca – quello del rafforzamento delle infrastrutture, cioè della messa in rete di nuovi soggetti (sono oltre 350 quelli che costituiscono la rete telematica regionale) e quello dei servizi al cittadino e alle imprese. Servizi che ci sono già e che vanno messi in rete: è il caso, ad esempio di quelli per l’internazionalizzazione alle imprese, dove diversi soggetti, che già operano sull’estero (CAMERE DI COMMERCIO, ICE, SACE, SIMEST), danno vita, con il coordinamento della Regione, ad un nuovo sito, dove l’impresa viene “accompagnata” da quando matura l’idea a quando la realizza.
E’ questo un esempio di razionalizzazione dell’offerta dei servizi, oggetto dello stesso intervento del Ministro: accade spesso, ha detto, che l’utente deve fare riferimento a più interlocutori per una specifica problematica.
E a questo proposito è anche importante lavorare per una riorganizzazione degli Enti, che deve essere trasversale per consentire il dialogo. La nuova struttura regionale in Dipartimenti è anche una risposta a questo problema. (e.r.)
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