Un incontro operativo, più che un Convegno, quello di oggi dedicato ai rapporti, che le Marche vogliono stringere con la Tunisia.
Si è parlato in particolare di rapporti economici, ma l’interesse è più ampio, come ha ricordato il vice-presidente Gian Mario Spacca, aprendo i lavori. Entro il 2010 il MAGREB entrerà nell’area del libero mercato e saranno azzerati le tariffe e i dazi doganali. Inoltre, concorrere allo sviluppo di quell’area è una missione di pace e anche un freno per l’immigrazione clandestina.
La scelta della Tunisia – ha sottolineato Spacca – non è casuale perchè, tra i Paesi del Magreb, è quello più avanzato e quindi si configura come strategico anche per l’accesso nel Nord Africa.
L’iniziativa si inserisce nella politica di internazionalizzazione, che la Regione ha concordato con il Ministero per le Attività produttive e che rende operativa, attraverso la Convenzione con l’ICE.
"Una politica – ha ricordato – che è uno dei fattori di sviluppo per la crescita del sistema marchigiano”. A questo proposito va ricordato, che le Marche sono la seconda regione italiana per capacità di esportazione e, in assoluto, la prima per investimenti nell’internazionalizzazione alle imprese: se si considerano gli Accordi di Programma Regioni-ICE, le Marche staccano di molto altre Regioni, investendo oltre 8 miliardi e mezzo di lire.
L’interesse verso la Tunisia si spiega con una serie di elementi: la politica economica del presidente Ben Ali, incentrata sul libero commercio, l’alta scolarizzazione, una manodopera che va verso la specializzazione, la mancanza di discriminazione tra sessi (anche nelle Facoltà scientifiche, come Ingegneria, c’è un’alta percentuale di donne, più che in Italia), l’emarginazione di fenomeni di fondamentalismo islamico, la stabilità del governo. A queste se ne aggiungono altre, come le politiche di apertura e di sostegno agli investimenti esteri, che hanno attratto un gran numero di imprese straniere (negli ultimi due anni, sono passate da 365 a oltre 700 e, di queste, 250 sono piccole e medie imprese), una presenza, che viene immediatamente dopo la Francia. E inoltre: il maggiore mercato di approvvigionamento è l’Europa (le esportazioni sono cresciute di oltre il 16%, dato 2001-2000 ), e anche qui il nostro Paese è al secondo posto, il PIL è in costante crescita negli ultimi 10 anni.
Tutti questi elementi, che sono stati illustrati dall’ambasciatore tunisino a Roma, Mohamed Jegham, che ha concluso il suo intervento con un vero e proprio appello – “Venite in Tunisia, gli investitori italiani sono i benvenuti” – e confermati dall’indagine condotta per conto della Regione dall’Università di Ancona (coordinatori i professori Valeriano Balloni e Paolo Ercolani), rendono la Tunisia particolarmente interessante per l’impresa marchigiana, anche perchè i settori di specifico interesse sono: l’agroalimentare in generale e la trasformazione dei prodotti ittici in particolare, il tessile-abbigliamento, l’elettromeccanica, il calzaturiero e l’edilizia.
E infatti la nutrita delegazione tunisina presente è composta di 30 imprese, in rappresentanza di questi settori, ma anche delle Camere di Commercio delle Regioni di Sfax e Sousse (due delle cinque regioni tunisine prese in considerazione), oltre che da rappresentanti delle associazioni industriali.
Tutti questi operatori sono protagonisti di due differenti momenti, che si stanno svolgendo. L’uno dedicato a incontri “bilaterali” tra imprese marchigiane e tunisine. L’altro tra i rappresentanti degli enti di supporto alle imprese, alle quali partecipano gli organismi che insieme alla Regione Marche collaborano alla politica di internazionalizzazione: Camere di Commercio, ICE, SACE (Istituto per i servizi assicurativi del Commercio estero) e SIMEST (Società italiana per le imprese all’estero).
Giornata di lavoro anche domani, nel corso della quale proseguiranno gli incontri bilaterali e, per parte degli operatori, è prevista una visita a San Benedetto del Tronto (presso la ditta Seafood per la trasformazione del pesce e presso il Consorzio Italia Pesca, che oltre alla trasformazione si occupa anche di mezzi tecnici per questa attività) e, per altri, un incontro con il Collegio dei Costruttori Edili.
(e.r.)
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