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06/12/2001

REGIONI, ULTIMATUM AL GOVERNO SULLA "CABINA DI REGIA"

I presidenti delle regioni, riuniti a Roma per affrontare il delicato tema del rapporto con il Governo e gli argomenti in discussione nelle Conferenze Stato-Regioni e Unificata, hanno votato all’unanimità un duro documento politico con il quale si chiede al Governo di sospendere tutte le attività normative di propria iniziativa invasive delle competenze regionali. Negli ultimi giorni, infatti, si sono registrate iniziative in settori, quali le attività produttive, l’agricoltura, le fondazioni, la sanità, gli affari sociali, la scuola, la formazione, il turismo, lo sport, e i lavori pubblici, senza nemmeno ascoltare le Regioni e in materie che, nella quasi totalità, ricadono nella loro potestà legislativa, addirittura esclusiva. “Ho messo in guardia sin dall’inizio gli altri colleghi – ha sottolineato il presidente della Regione Marche, Vito D’Ambrosio – che avremmo dovuto stare molto attenti a non trasformare la nostra presenza, nella Cabina di regia, in una specie di trappola politica. I fatti mi stanno dando ragione. Occorre dire con forza e chiarezza al Governo che se alle parole e agli impegni non seguiranno i fatti, le Regioni alzeranno il livello del conflitto e usciranno dalla cabina. Nessun Aventino, ma la consapevolezza che non possiamo, in alcun modo, rinunciare a realizzare quanto previsto da una legge costituzionale, peraltro confermata anche dal voto popolare”. L’ordine del giorno della Conferenza dei presidenti prende atto con rammarico di alcuni provvedimenti legislativi e regolamentari del Governo, dei singoli Ministeri e del Parlamento che appaiono lesivi delle competenze regionali, così come sono determinate dalla Legge costituzionale n. 3/2001 (nuovo Ordinamento delle Regioni) e che costituiscono atti che rischiano di pregiudicare, nei fatti, il ruolo della Cabina di regia recentemente costituita, con la presenza delle Regioni, del Governo e delle Autonomie locali. I presidenti chiedono, inoltre, al Presidente del Consiglio dei ministri e al Consiglio dei ministri di concordare la durata dell’attività della Cabina di regia nell’arco di tre mesi e di prevedere, entro questo periodo, il trasferimento alle Regioni delle risorse finanziarie necessarie all’esercizio delle competenze previste dalla Costituzione. Al fine di concretizzare questa richiesta, i presidenti hanno formulato un emendamento alla Legge finanziaria, ancora in corso di discussione, nel quale si stabilisce che: “Fino all’entrata in vigore delle norme relative al nuovo sistema finanziario attuativo dei principi e delle disposizioni della legge costituzionale n. 3/2001 e, in particolare, dell’art. 119 della Costituzione, è autorizzata, a decorrere dall’anno 2002, l’attribuzione e l’erogazione alle Regioni e Province autonome di beni, risorse strumentali, finanziarie, umane e organizzative derivanti dall’applicazione degli articoli 117 e 118 della Costituzione. Alla quantificazione, alla ripartizione e al trasferimento delle risorse si provvede entro trenta giorni dall’entrata in vigore della Legge finanziaria”. I presidenti chiedono che tali linee di azione siano sostenute dal Governo in sede parlamentare. Ogni iniziativa che disattenda gli impegni sopra indicati costringerebbe le Regioni a lasciare la Cabina, in quanto non più funzionale al raggiungimento degli obiettivi congiuntamente prefissati. Per gli stessi motivi, e soprattutto per far fronte alle numerose richieste di cittadini e gruppi sociali, le Regioni si riserveranno di esercitare le prerogative loro spettanti, in applicazione della Costituzione, procedendo, ove costrette, all’impugnativa presso la Corte costituzionale degli atti normativi statali ritenuti lesivi delle proprie attribuzioni. Il documento con la posizione delle Regioni è stato presentato e illustrato al Governo nella riunione di oggi della Cabina di regia, convocata al termine delle due Conferenze, Stato-Regioni e Unificata.